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mercoledì 28 agosto 2013

Marco Fortis parla a Novara: competitività delle imprese italiane nel contesto europeo


Oggi vogliamo dare spazio ad un interessante evento che si è svolto lo scorso mese a Novara. Sebbene non sia completamente un tema del “mondo giuridico”, quanto piuttosto di quello economico, presenta da un lato evidenti punti di connessione con le materie che trattiamo di solito e dall'altro interessanti punti di vista su argomenti di attualità, spesso affrontati in modo fuorviante dai giornali e dagli altri mezzi di informazione. Noi potremo darne solo una generale overview fornendovi però gli spunti per, eventualmente, approfondire gli argomenti se vi interessano.
Lo scorso 14 Giugno si è svolta, come oramai da tradizione, l'undicesima giornata dell'economia organizzata e sponsorizzata della Camera di Commercio di Novara che, quest'anno, ha avuto come ospite, autore dell’ intervento principale, il prof. Marco Fortis docente del corso “Politiche europee ed internazionali” presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano nonché vicepresidente della fondazione Edison. Questa ultima è una importante istituzione, fondata e promossa da Edison s.p.a. (multinazionale italiana che da oltre 130 anni opera nel campo delle energie), che ha uno scopo ben preciso: quello di “rendere stabile, approfondire e ampliare il dialogo con il mondo dei sistemi locali, distretti industriali e le piccole medie imprese (PMI) in Italia”, favorendone “lo studio approfondito attraverso la pubblicazione di volumi” e stimolando il “dialogo con il mondo degli studiosi dell'argomento”. Ecco perché trattasi di persona assolutamente preparata a parlare non solo di temi generali di economia (che sono affrontati nella prima parte del suo intervento) ma altresì di realtà locali, quale è quella dell'industria novarese, trattata nella seconda metà dell'incontro. Quest'ultima è stata il fulcro dell'incontro, avente, come si può intuire, dimensione più che altro locale.
Noi ci concentreremo per lo più sulla parte iniziale la quale affronta temi di enorme attualità come, tra gli altri, la crisi delle imprese e delle esportazioni in Italia e in Europa e le sue principali cause, il reale rapporto dell'economia italiana con quella di altri Paesi europei (principalmente la Germania), il ruolo, non sempre benevolo, dell'Europa nelle scelte di politica economica nei Paesi UE e il "peso" che la presenza di un elevato debito pubblico esercita su chi adotta in concreto queste scelte.

sabato 8 settembre 2012

La privacy a scuola: dieci regole dal Garante per la protezione dei dati personali

Nel nostro precedente articolo abbiamo parlato delle novità tecnologiche in arrivo sul piano della protezione dei minori davanti alla televisione ed, in particolare, del "parental-control". Oggi, proseguendo nel parlare di nuove tutele, vogliamo confrontarci con un recentissimo comunicato comparso sul sito web dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali che fornisce un decalogo di regole utili in tema di tutela della privacy nelle scuole.
Indirizzate, questa volta, non solo agli studenti (eventualmente minori) ma anche ai professori ed ai genitori queste regole hanno l'obiettivo di riassumere i contenuti dei provvedimenti adottati e dei pareri forniti dal Garante in tema di privacy nelle scuole, fornendo ai suoi destinatari uno strumento di semplificata consultazione e di utilità come promemoria a pochi giorni dall'inizio delle lezioni.
Intititolato "La privacy a scuola. Dai tablet alla pagella elettronica. Le regole da ricordare" il documento tocca vari temi scottanti: dalla necessità del consenso per la pubblicazione di vido e foto sui social network alla necessità di tutelare i ragazzi portatori di handicap in modo rafforzato, dall'utilizzo di tablet nelle classi all'uso delle foto di recite e gite scolastiche e così via.

venerdì 20 luglio 2012

DIGITPA e le patenti intelligenti

Chi si ricorda la storiella della cicala e della formica alzi la mano.
Banale.
Mi viene in mente anche un’altra fiaba: parla di un sindaco che chiamò un famoso pifferaio per disinfestare la città dagli odiosi topi che gettavano il panico tra gli abitanti del piccolo borgo. Il sindaco decise poi di non corrispondere la somma pattuita al pifferaio per il suo lavoro e questo si vendicò.
Chi indovina il titolo vince un mappamondo.
Il punto è: perché non pagare il pifferaio? Quei soldi sarebbero stati ben spesi, visto che era indispensabile liberare la città dal rischio di epidemia. Fosse anche stata una “spesa pazza”, era necessaria.
C’è un’altra storia che vorrei farvi conoscere.

DigitPA è stato istituito dal d.lgs 30 giugno 2003 n. 196 art 176, all’interno del Codice della protezione dei dati personali. Si tratta di un ente pubblico non economico ed è quindi essenzialmente inserito in quelle strutture burocratiche che agiscono attraverso atti giuridici, si avvalgono delle entrate tributarie ed operano nei confronti dei terzi privati prevalentemente con provvedimenti amministrativi.

mercoledì 2 maggio 2012

Class action contro la Nutella: Ferrero condannata al risarcimento dei consumatori americani


Sempre per rimanere nel tema del nostro precedente articolo, riguardante le differenze tra la class action "all'americana" e quella italiana, ci interessiamo del recente caso riportato su molti giornali di una class action proposta da una madre americana contro la Nutella Inc., filiale statunitense della multinazionale italiana Ferrero, e da lei vinta con l'ottenimento di un risarcimento di 3 milioni di euro.

mercoledì 29 giugno 2011

Mandato d'arresto contro Gheddafi: può essere eseguito?


Notizia fresca sui giornali è che la Corte Penale internazionale ha spiccato un mandato di arresto per il leader libico Muammar Gheddafi, suo figlio e il capo dei servizi segreti libici con l'accusa di crimini contro l'umanità. La risposta del Raìs è stata però negativa: "Non riconosciamo la Cpi" e, quindi, questo ordine di arresto non può colpirmi. 

La notizia merita una spiegazione soprattutto alla luce di un precedente articolo di Leggendoci (link sotto) il quale si occupava proprio della nascita dei tribunali penali internazionali, a partire da quelli di Tokyo e Norimberga dopo la seconda guerra mondiale per giungere fino al 1998 con l'istituzione della ICC (International Criminal Court).

Citando dal nostro precedente scritto possiamo individuarne le caratteristiche principali e i limiti potendo poi ritrovarli e analizzarli nel recente caso libico.

venerdì 27 maggio 2011

Il rapporto tra il diritto al referendum e il potere legislativo

Un commento ad un precedente articolo del blog "Il referendum che oggi richiama gli elettori", ha posto una domanda degna - secondo noi - di una non breve e dovuta risposta. Il riferimento è al passaggio in cui si afferma la lesione di un istituto di democrazia diretta, quale è il referendum abrogativo (in particolare quello indetto per il prossimo 12 e 13 giugno), da parte del legislatore che ha deciso di porre in essere una nuova normativa ad hoc (il decreto omnibus) che modifica quella oggetto di referendum, prima dello svolgimento dello stesso. L'intervento del nostro amico e lettore è il seguente:

Oltre che sotto il profilo della coerenza politica, non credo che sia possibile, neanche dal punto di vista strettamente tecnico-giuridico, sottrarsi alla consultazione popolare già indetta, attraverso una mera modificazione della disposizione legislativa oggetto di referendum. Difatti credo che sussista una sostanziale differenza tra gli effetti collegati ai due tipi di interventi: da un lato, quello legislativo esprime una volontà abrogativa potenzialmente suscettibile di revoca; d'altro lato, l'effetto abrogativo generato dal referendum non potrà essere rimosso, secondo la dottrina meno rigorosa, almeno per tutto il corso della legislatura. Per cui, credo che, nonostante il dato letterale della normativa primaria referendaria (cfr. art.39 della legge 25 maggio 1970, n. 352 “Se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l’atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l’Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso”), una lettura costituzionalmente orientata della faccenda, dovrebbe spingere la Cassazione a far celebrare comunque il referendum. Voi "Duemacchie" che ne pensate?

martedì 17 maggio 2011

"Class action" contro la Rai: Altroconsumo chiede il risarcimento degli abbonati

Altroconsumo è un'associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 300.000 soci. Indipendente e senza fini di lucro, ha un unico obiettivo: l'informazione e la tutela dei consumatori. Da circa 30 anni difende gli interessi e i diritti fondamentali dei cittadini. L’associazione si interessa alla protezione della salute e della sicurezza, alla tutela degli interessi economici e dell’informazione. Promuove la conoscenza dei diritti dei cittadini-utenti-clienti e delle forme della loro possibile tutela. Inoltre difende il diritto a essere rappresentati e ascoltati presso le istituzioni nazionali e internazionali, a vivere in un ambiente sano e a compiere scelte di consumo etiche e responsabili. 

venerdì 13 maggio 2011

L'attesa italiana per il nuovo presidente della Banca Centrale Europea


Il Trattato di Lisbona, modificativo dei trattati originari che istituirono la Comunità europea, ha inserito a pieno titolo tra le istituzioni dell'Unione la Banca centrale europea.
L'articolo 13 del TUE (Trattato sull'Unione europea) qualifica come istituzioni dell'UE:
- il Parlamento europeo;
- il Consiglio europeo;
- il Consiglio;
- la Commissione;
- la Corte di giustizia dell'Unione;
- la Corte dei conti
- la Banca centrale europea.
Ci interessa parlare in particolare di quest'ultima per l'imminente nomina del suo nuovo Presidente, dato che il candito principale sembra proprio essere il "nostro" Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia. 

martedì 10 maggio 2011

Il referendum che oggi richiama gli elettori

Il prossimo mese, nelle date del 12 e 13 giugno, siamo tutti chiamati, come cittadini italiani, ad esprimere il nostro voto e il nostro parere su ben quattro quesiti referendari riguardanti l'abrogazione di norme che determinano la privatizzazione dell'acqua pubblica, la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano e l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento
Consigliamo la lettura di un precedente post, che delinea in maniera più approfondita l'istituto giuridico che stiamo trattando: "L'istituto del referendum abrogativo e la sua ammissibilità". In poche parole il re­fe­ren­dum abrogativo previsto dall'art. 75 della Costituzione è uno stru­mento di eser­ci­zio della so­vra­nità popolare, san­cita all’articolo 1 della stessa, e il suo esito - che, se positivo, porta all'abrogazione totale o parziale di leggi o di atti aventi forza di legge - è una fonte primaria del diritto, la quale vin­cola i legisla­tori al rispetto della vo­lontà degli elettori.
La Costituzione rinvia alla legge per le modalità di indizione, svolgimento e votazione del referendum ed è all'uopo previsto che esso vada svolto tra il 15 aprile e il 15 giu­gno. In linea con tale previsione le prossime votazioni sono stati infatti fissate per le date del 12 e 13 giugno, senza però averle unite al voto con le ele­zioni am­mi­ni­stra­tive del 15–16 maggio. Tale scelta è stata cri­ti­cata quale enorme spreco di de­naro pub­blico e come ten­ta­tivo di non far rag­giun­gere il quorum. 

venerdì 6 maggio 2011

L'istituto del referendum abrogativo e la sua ammissibilità

L'articolo 75 della Costituzione prevede che, su richiesta di un certo numero di elettori, possa essere indetto un referendum per ottenere l'abrogazione (ossia la caducazione), totale o parziale, di una legge o di un atto avente forza di legge
Testualmente l'art.75 Cost. al primo comma:  indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali". 
L'esito positivo di un referendum abrogativo conduce ad indubbie modificazioni del sistema giuridico. Sebbene non sia elencato e nemmeno conosciuto da tutti come fonte del diritto tradizionale - tra cui la legge, il decreto legge, il decreto legislativo, ecc...- esso è considerato dai giuristi come tale, proprio in virtù dell'effetto innovativo che determina nell'ordinamento.

lunedì 18 aprile 2011

Un pesce fuor d'acqua

Leggo in questi giorni sui giornali che il Governo ha approvato un disegno di legge costituzionale che, in mezzo ad altre norme sicuramente positive (ad esempio quella generale per «promuovere la partecipazione dei giovani alla vita economica, politica e sociale della nazione»), una sta invece suscitando un certo dibattito: quella diretta a modificare (abbassandole) le previsioni costituzionali riguardanti l'età minima per il voto attivo e passivo. Vediamo di cosa si tratta più di preciso, quali gli scopi positivi perseguiti e quali sono i problemi che possono essere sollevati. 

venerdì 8 aprile 2011

La ragionevolezza di una tassa: l'ultima sui carburanti

Riprendendo una domanda di Marzio Galeotti, professore ordinario di economia, 
"che ci azzecca la benzina con la cultura?"
Ebbene da qualche giorno a questa parte bisogna rispondere che qualcosa in comune ce l'hanno ed in particolare la prima è divenuta strumentale per la realizzazione della seconda. Proprio così: si è aumentato il costo della benzina per permettere lo sviluppo della cultura. Ora spiego come sia possibile.Ad oggi per finanziare il Fondo unico per lo spettacolo (Fus) il governo ha deciso di aumentare l’accisa sui carburanti. Le maggiori entrate che questa nuova imposta produrrà permetteranno la messa in opera degli interventi e finanziamenti nel settore della cultura adottati con il decreto legge del 31 marzo numero 34. 

martedì 5 aprile 2011

"Federalismo municipale": pregi e difetti della nuova imposta di soggiorno

Come promesso ritorniamo a parlare di federalismo. Se nello scorso articolo abbiamo dato una introduzione generale al concetto di federalismo in questo vorremmo viceversa analizzare uno specifico (e controverso) aspetto del decreto legislativo d.lgs 14 marzo 2011, numero 23, il cd "federalismo municipale".
E' importante comunque tenere sempre a mente le avvertenze fondamentali delineate nel post precedente, cioè che l'Italia non è uno stato federale, che la riforma "regionalista" è stata attuata nel 2001 con la riforma del Titolo v della Costituzione e che il cd "federalismo fiscale", approvato il mese scorso, non è altro che un gruppo di disposizioni attuative di principi già contenuti nel nostro testo costituzionale (precisamente nell'articolo 119 Cost.)
L'articolo 4 del suddetto decreto legislativo al comma 1 crea, per i capoluoghi di provincia e per i comuni turistici e artistici (qualificati come tali nelle rispettive liste delle varie Regioni), la possibilità di istituire, attraverso una deliberazione del consiglio comunale, una imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio. Questa eventuale imposta sarà da applicare, continua il testo della norma, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno

sabato 19 marzo 2011

Decreto Milleproroghe poco trasparente ma impellente

Quando un termine sfiora le nostre orecchie più volte al giorno è necessario capire di che cosa si tratti. "Milleproroghe approvato!", "Maxi emendamento al Milleproroghe!", "Milleproroghe incostituzionale!", "Fiducia alla Camera, sì al Senato per il decreto Milleproroghe!". Tutte frasi costantemente ripetute nell'ultimo periodo ai telegiornali, nelle rassegne dei giornali e in ogni discussione politica. Ma cosa è? Cosa indicano queste espressioni?
Innanzitutto con decreto Milleproroghe si intende nel gergo politico-giornalistico italiano un decreto legge del Consiglio dei Ministri volto a prorogare o risolvere disposizioni urgenti entro la fine dell'anno in corso. (cit. Wikipedia) 
Un decreto legge consiste in un atto avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità ed urgenza dal GovernoEntra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma gli effetti prodotti sono provvisori e precari. Questi atti perdono infatti efficacia sin dall'inizio (cioè retroattivamente) se il Parlamento non li "converte" in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione. 
L'ultimo decreto di questo tipo è il 225/2010, approvato il 25 dicembre dello scorso anno e, successivamente, convertito e modificato con Legge n.10/2011, pubblicata in Gazzetta  Ufficiale lo scorso 26 febbraio. Proprio intorno a quest'ultima votazione del Parlamento si sono suscitate le polemiche.

venerdì 4 marzo 2011

Qualificazione del binomio: "federalismo fiscale"

Tema molto caldo nel dibattito politico italiano di questo periodo è il  federalismo fiscale. Dato che, molto probabilmente, sarà uno dei nodi centrali del programma di governo nel prossimo futuro e, se approvato, comporterà un cambiamento importante nell'assetto dei rapporti concreti Stato-Enti territoriali (Regioni, Provincie e Comuni) vorremmo qui iniziare a descriverne alcuni aspetti. Naturalmente, senza pretesa di esaustività e completezza, cercherò di soffermarmi su alcune problematiche giuridiche, non politiche.
Innanzi tutto è da segnalare che il termine "federalismo" è usato in modo improprio.

domenica 6 febbraio 2011

Articolo 88 Costituzione: esiste una corretta qualificazione giuridica?

In questo periodo di crisi istituzionale, mi è capitato di leggere in più di un articolo comparso suoi quotidiani la citazione testuale del testo dell'articolo 88 comma 1 della Costituzione, il quale recita:
"Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse"
Ma qual'è la reale portata di questa norma? Da una lettura troppo semplicistica potrebbe sembrare un potere eccessivo attribuito alla discrezionalità del Presidente della Repubblica che, di sua iniziativa, parrebbe avere la prerogativa di sciogliere il Parlamento e, di conseguenza, far cadere il Governo che sulla fiducia di questo si regge. L'elezione di nuove camere è infatti una causa automatica di dimissioni del Governo.

lunedì 27 dicembre 2010

Processi lunghi: troppi ritardi nei risarcimenti

Se i "tempi della giustizia" sono lunghi cosa succede?
La lentezza dei processi italiani lede la richiesta di giustizia delle parti, determina la disfunzionalità dell'organizzazione giudiziaria, influisce negativamente sull'economia e sull'opinione del nostro Paese all'estero (meno investimenti, ad esempio) e produce inoltre costi aggiuntivi.
Chi sia stato coinvolto in un procedimento per un periodo di tempo considerato "irragionevole", cioè troppo lungo, può richiedere al giudice italiano per questo motivo una equa riparazione, in base alla legge n. 89 del 24 marzo 2001 (cd. “legge Pinto”).
Tale risarcimento monetario è previsto nei confronti di “chi ha subito un danno patrimoniale o non patrimoniale per effetto di violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” in relazione al mancato rispetto del termine di cui all’articolo 6, paragrafo 1.
Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge”. (art.6 CEDU)

mercoledì 24 novembre 2010

Il Collegato Lavoro entra in vigore come Legge (183/2010)

Il 19 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il ddl collegato lavoro, come già anticipato da un'altro articolo del blog ("Arbitrato nelle controversie in materia di lavoro") che riguardava però specificamente la nuova disciplina dell'arbitrato. 
Il 4 novembre il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.262, diventando la Legge 183/10.
Le disposizioni contenute operano però a far data dal 24 novembre 2010, dopo il c.d. periodo di vacatio legis, durante il quale la legge è rimasta in "attesa" di dispiegare i suoi effetti. Si tratta infatti di una lasso di tempo di minimo 15 giorni, o superiore se scritto nell'atto cui si applica (nel nostro caso sono 20 giorni), che decorre dalla data della pubblicazione in G.U.
Questo istituto temporale dovrebbe consentire la conoscibilità delle nuove leggi grazie, appunto, alla Gazzetta Ufficiale, fonte di cognizione ufficiale di tutti gli atti legislativi italiani.
La legge n.183 è un provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009/2013 in materia di lavoro; propongo qui di seguito una brave presentazione del testo.

mercoledì 10 novembre 2010

Espulsione dei ROM legittima per la Francia?

Abbiamo letto sui giornali (di non molto tempo fa) degli episodi di espulsione di cittadini romeni (cosiddetti ROM) dalla Francia. Dal punto di vista politico è stata una scelta duramente e apertamente criticata  sia dalla Commissione europea, nella figura di Vivienne Reeding, sia dal Vaticano. Vicenda questa che al di là delle reazioni politiche ufficiali, ha suscitato un ampio dibattito attorno a sè nel nostro stesso paese. I quotidiani hanno riportato numerose opinioni e hanno dato grande rilievo alla procedura di infrazione avviata contro la Francia successivamente alle espulsioni (la quale tra l'altro si è conclusa subito con una "assoluzione"). Ciò che non è stato toccato invece, e che qui cercherò di portare alla luce, sono i meccanismi giuridici grazie ai quali la Francia ha potuto legittimamente tenere un simile comportamento.
Il trattato di adesione (cioè l'accordo che permette a nuovi stati di entrare a fare parte della UE) per la Romania e la Bulgaria è stato stipulato nel 2005 ed è entrato in vigore nel 2007.
In un suo protocollo (atto allegato al trattato principale della medesima efficacia) era inserita una c.d. clausola di salvaguardia, cioè una norma che consentiva agli stati già membri di adottare, nei confronti dei cittadini dei due paesi entranti, misure transitorie in deroga rispetto a quelle previste in generale dai trattati (in questo caso i principi che venivano in rilievo per la deroga erano quello di parità di trattamento e di libera circolazione dei cittadini della UE). 

giovedì 21 ottobre 2010

Caso Masi-Santoro: applicazione dell'art. 7 St.Lav.

Prendendo spunto da una notizia di attualità analizzerò un aspetto delle sanzioni disciplinari nel mondo del lavoro.
Il fatto concreto è lo scontro tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e il conduttore di Annozero, Michele Santoro.
Il rapporto di lavoro della Rai con il conduttore, in crisi già da ques'estate per il non semplice rinnovo del contratto, é naufragato infine con insulti verbali in diretta, durante una puntata della trasmissione; sulla base dell'accaduto Masi ha deciso di sospendere Santoro e quindi Anno zero per dieci giorni.