sabato 30 giugno 2012

Praha-Pankrac: viaggio dentro una prigione moderna

Per un articolo un po' diverso dal solito vi vogliamo raccontare brevemente quella che è stata una nostra esperienza di vita molto significativa che abbiamo avuto l'opportunità di sperimentare grazie all'Università che frequentiamo. E' bene sottolineare infatti che l'impostazione giornalistica della narrazione e il fatto che raccontiamo, forse per la prima volta su questo blog, un'esperienza vissuta sulla nostra pelle non comportano un troppo netto allontanamento dagli argomenti che siamo soliti trattare. 
L'esperienza di cui parlo è la visita al carcere di Pankrac a Praga, capitale della Repubblica Ceca, effettuata, insieme ad altri sudenti, lo scorso 11 Maggio.

Arrivando a piedi dal centro della città la struttura non si vede essendo al centro di un grande isolato sui cui lati sono erette altre costruzioni. L'ingresso è piuttosto piccolo, c'è una saletta d'aspetto e uno stretto corridoio con degli armadietti nei quali veniamo invitati a depositare telefoni, macchine fotografiche, oggetti di metallo e anche tutto ciò che non desideriamo portare all'interno. Ovviamente questo è solo il primo degli accorgimenti che servono a tutelare la riservatezza dei detenuti, la sicurezza della prigione e il segreto di Stato sulle strutture carcerarie.

lunedì 18 giugno 2012

Sperimentazione sul lavoro dei giudici contro il multitasking


Che i tempi della giustizia in Italia siano eccessivamente lunghi lo sanno anche i muri. Le cause di questa flemma procedimentale sono molte: l’eccesiva litigiosità delle parti e degli avvocati, le sentenze forse fatte male e facilmente attaccabili in sede di impugnazione, le troppe garanzie di difesa e contro difesa, le numerose udienze da compiersi prima di giungere alla fine del processo, il gravoso carico di lavoro degli uffici giudiziari, la mancanza di risorse in termini di strutture e di persone, e così proseguendo si potrebbe andare avanti. Molte le cause quindi, ma poche le soluzioni. O meglio, qualche idea ed espediente è stato inventato, ad esempio maggiori preclusioni processuali, la preliminare mediazione nel processo civile, sezioni "filtro" che valutano l’ammissibilità dei ricorsi (in Cassazione), sanzioni pecuniarie per lite temeraria e molti altri, ma non è abbastanza. Nulla infatti è stato ancora risolutivo del problema. 

sabato 2 giugno 2012

La similitudine giuridica: gli enti collettivi trattati come imputati persone fisiche

Anche una tra le più rigorose scienze, quale è il diritto, può ben scegliere di propria iniziativa di intaccare le sue certezze e scompaginare le più solide strutture, al fine di dar vita a qualcosa di nuovo e di talmente lontano da ciò che è sempre stato, da non poter essere categorizzato negli schemi precedenti. Quando occorre fornire delle risposte a nuove domande di giustizia e si presenta come impellente la necessità di un intervento statale, il legislatore ha tutti i poteri del caso per intervenire e come un mago far uscire dal cilindro uno spaurito coniglio bianco. Con il passare del tempo l'illegalità si cambia d'abito. Mutano i soggetti che la attuano, i veicoli con cui viene posta in essere e anche i suoi obiettivi. Il dovere di arginare le sacche di criminalità che invadono e pervadono un paese è in capo allo Stato, il quale ha da sempre il compito di predisporre nuove leggi che sappiano guidare la condotta dei propri cittadini e al contempo sanzionare chi viola le regole poste da esse. Di fronte quindi a fenomeni di criminalità dei c.d. colletti bianchi, di politiche aziendali volte all'illecito, non si poteva rimanere inerti. Dopo un invito da parte dell'Unione Europea a legiferare sul tema, il decreto legislativo 231 del 2001 è il risultato dei poteri magici del nostro legislatore.