martedì 17 maggio 2011

"Class action" contro la Rai: Altroconsumo chiede il risarcimento degli abbonati

Altroconsumo è un'associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 300.000 soci. Indipendente e senza fini di lucro, ha un unico obiettivo: l'informazione e la tutela dei consumatori. Da circa 30 anni difende gli interessi e i diritti fondamentali dei cittadini. L’associazione si interessa alla protezione della salute e della sicurezza, alla tutela degli interessi economici e dell’informazione. Promuove la conoscenza dei diritti dei cittadini-utenti-clienti e delle forme della loro possibile tutela. Inoltre difende il diritto a essere rappresentati e ascoltati presso le istituzioni nazionali e internazionali, a vivere in un ambiente sano e a compiere scelte di consumo etiche e responsabili. 


Il successo di Altroconsumo (che oggi gode dell’appoggio di circa 300.000 consumatori) pare sia dovuto alle caratteristiche che contraddistinguono l’associazione: indipendenza dalle istituzioni pubbliche, rigetto di qualsiasi forma di pubblicità o sponsorizzazione sulle riviste di propria pubblicazione, nessuna sovvenzione né pubblica né privata (occasionalmente riceve contributi pubblici, nazionali e regionali, o comunitari finalizzati a specifici progetti). Sono i soci le vera fonte di sostentamento dell’associazione. Questa rigida politica interna, le permette di essere libera da qualsiasi condizionamento esterno e garantisce agli esperti, della cui partecipazione si fregia, di esprimere giudizi obiettivi sui prodotti e sui servizi, di offrire consigli affidabili e di intraprendere azioni che puntino all'esclusivo interesse del consumatore. Con questo fine: Altro consumo ha deciso di intentare una “class action” contro la Rai, perché “nel corso del 2010, la Rai non ha rispettato gli obblighi di realizzare un'informazione obiettiva, imparziale ed equilibrata assunti attraverso il Contratto di Servizio Pubblico e imposti dalla disciplina sulla par condicio

Ma in cosa consiste una “class action”? Essa è un procedimento disciplinato dall’art. 140-bis del Codice del consumo (d.lgs. 206 del 2005) sotto la rubrica “azione di classe”. Il processo può essere attivato da ciascun soggetto danneggiato, anche mediante associazioni cui dà mandato o comitati cui partecipa. Si tratta di uno strumento di tutela collettiva   finalizzato ad ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di consumatori a causa di illecito seriale prodotto da un soggetto professionale. Tale azione, si rivela particolarmente utile in tutte quelle situazioni nelle quali la singola controversia avrebbe valore così contenuto da indurre il consumatore, generalmente, a rinunciare alla difesa dei propri diritti. 

Per quanto riguarda il “caso RAI”, il 1 giugno si terrà la prima udienza davanti al Tribunale di Roma. Con l'azione collettiva risarcitoria Altroconsumo chiede che il Tribunale riconosca  a ciascun abbonato RAI che abbia aderito alla azione collettiva, un risarcimento minimo di 500 euro per il danno subito dagli utenti che pur pagando il canone non hanno potuto fruire di un'informazione obiettiva, imparziale ed equilibrata (l’esperibilità della class action è però subordinata alla verifica dell’ammissibilità dell’azione da parte del Tribunale). Secondo l’associazione, l'informazione è la prima arma di difesa del consumatore, ma anche dell’elettore: solo il cittadino ben informato diventa protagonista attivo e consapevole di una realtà sempre più complessa, muovendosi con intelligenza nella vita pubblica e scegliendo il meglio tra le innumerevoli proposte sia del mercato, sia della politica. Altroconsumo pretende che la televisione di Stato non si dimentichi questa semplice formula.



Per chi fosse interessato ad informarsi maggiormente su questa "class action"(ed eventualmente aderire prima che scadano i termini) riporto il link al sito web di Altroconsumo: www.altroconsumo.it


Ceci

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