venerdì 30 marzo 2012

Università fantasma: tra incubo e legalità

I fantasmi non esistono solo nei sogni ma anche nella realtà. Ma chi sono i fantasmi? Non si tratta solo di antenati o di paure recondite che ognuno di noi antropomorfizza; non si divertono ad essere “ghost” solo le persone fisiche ma, se ancora non lo sapete, anche le persone giuridiche. E molto ha colpito noi studenti universitari la notizia dell’esistenza di una università "fantasma", capace di pubblicizzarsi, laureare, essere pagata, ma in definitiva inesistente nella realtà.

lunedì 26 marzo 2012

Novità del governo tecnico per una maggiore effettività dell'art 41-bis

Dalla lettura dei quotidiani nei giorni passati abbiamo appreso la notizia sulle nuove intenzioni del nostro Guardasigilli che, dopo l’emanazione del decreto svuota-carceri n.211/2011 (analizzato in un nostro articolo linkato sotto), non diminuisce il suo ritmo lavorativo. Il governo, infatti, ha allo studio la possibile riapertura di luoghi detentivi come le isole di Pianosa e Asinara per i reati più gravi, come quelli previsti dal 41-bis. È stato proprio il Ministro della Giustizia Paola Severino ad annunciarlo, parlando nel corso di un'audizione presso la Commissione antimafia. Il Guardasigilli ha spiegato le motivazioni sull'opportunità di riaprire, previa idonee ristrutturazioni, gli istituti presenti presso le suddette isole che per la loro dimensione e la configurazione strutturale “si prestano al contempo ad accogliere un elevato numero di soggetti e a garantire tra gli stessi la massima separazione”. Secondo il parere del Ministro, il regime speciale previsto dall’articolo 41- bis dell’ordinamento penitenziario "è una misura efficace i cui risultati confermano la necessità che questa norma mantenga l’attuale conformazione ed ha un ruolo centrale per il contrasto alla criminalità organizzata"

mercoledì 21 marzo 2012

Qual'è la ratio del principio di autonomia della clausola compromissoria?

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L'arbitrato è un meccanismo di risoluzione delle liti contrattuali sempre più utilizzato e con il quale bisogna certamente confrontarsi nello studio del "processo" lato sensu inteso. Il motivo fondamentale del suo maggior utilizzo è dovuto al fatto che garantisce di pervenire ad una decisione con una celerità, ormai sconosciuta all'ordinario processo civile (si consideri una media di 2 anni per ottenere un lodo contro i 6 per una sentenza nel giudizio ordinario). Un grande motivo di ostacolo all'accesso generalizzato all'arbitrato è dato, per contro, dal suo costo ingente al punto che esso è, di solito, riservato ai rapporti fra imprese di grande valore commerciale. 
In linea generale, l'arbitrato è la scelta compiuta dalle parti in lite affinchè soggetti privati diversi dal giudice dello Stato la risolvano. Proprio dall'accordo delle parti trae legittimazione la possibilità che "altri" e non un magistrato giudichi sulla lite sancendo, con efficacia di sentenza, chi abbia ragione e chi torto. In particolare la cognizione e la decisione intorno al punto controverso sarà affidata ad un collegio arbitrale, composto di solito da tre membri nominati dalle parti stesse (o da terzi imparziali) secondo le regole stesse che le parti si sono date. La decisione degli arbitri si chiama lodo ed è oggi largamente equiparata ad una sentenza del giudice.

venerdì 16 marzo 2012

Il diritto alla vita familiare non è un diritto solo eterosessuale

C'è chi parla già, forse enfatizzandone eccessivamente la reale portata, di "sentenza storica". Certo è che quella emessa ieri dalla Corte di Cassazione sia una pronuncia caratterizzata da un forte grado di modernità. Infatti nel testo della sentenza si legge l'innovativo orientamento per cui l'ordinamento italiano attuale, integrato a livello primario dalle norme sulla CEDU, assicura alle coppie omosessuali la titolarità del "diritto alla vita familiare" nonchè quello di una sua tutela giurisdizionale "per far valere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata".
Letto così, come riportato dai giornali, può sembrare totalmente rivoluzionario rispetto al pensiero dominante nella nostra società. Si impongono quindi alcune precisazioni, la prima delle quali è una minima descrizione del fatto di vita quotidiana cui tale pronuncia afferisce. 

martedì 13 marzo 2012

La vita e la morte per il diritto

La nascita e la morte di un uomo sono eventi naturali che il diritto classifica come "fatti" e che prende in considerazione in numerosissime disposizioni. Escludendo la trattazione delle implicazioni giuridiche che tali fatti comportano, vogliamo incentrare l'attenzione sul rinvio che viene fatto dal diritto alle medicina, proprio per spiegare e constatare questi eventi biologici. Il diritto non sempre è autosufficiente, completo e autonomo, molti sono i campi in cui deve necessariamente "chiedere" l'ausilio di altre discipline tecniche e scientifiche, quali la medicina, la biologia, la chimica e molte altre.

giovedì 8 marzo 2012

I "contratti alieni" provengono da marte o sono figli della nostra terra?

I diritti dei paesi angloamericani (c.d. diritti di common-law) sono sorti alle loro origini come diritti non scritti, in cui l'assenza di una legislazione generale e astratta era compensata da una giurisprudenza molto sviluppata, creatrice del diritto per analogia e interpretazione. Le classificazioni giuridiche hanno tradizionalmente contrapposto a tali ordinamenti i diritti dei paesi romanisti (c.d. diritti di civil-law) caratterizzati invece da un diritto codificato e scritto, la cui fonte di produzione primaria era la legge. 
Questa basilare differenza è col tempo venuta meno (almeno per alcuni aspetti), poichè da una parte i paesi di common-law hanno legiferato e dato maggior importanza alle norme giuridiche scritte, mentre dall'altra i paesi di civil-law, di fronte all'inerzia di legislatori contraddittori e poco chiari, hanno ampliato gli interventi giurisprudenziali, in modo che da casi singoli e concreti si possano trarre o creare interpretazioni e applicazioni innovative del diritto.