mercoledì 24 novembre 2010

Il Collegato Lavoro entra in vigore come Legge (183/2010)

Il 19 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il ddl collegato lavoro, come già anticipato da un'altro articolo del blog ("Arbitrato nelle controversie in materia di lavoro") che riguardava però specificamente la nuova disciplina dell'arbitrato. 
Il 4 novembre il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.262, diventando la Legge 183/10.
Le disposizioni contenute operano però a far data dal 24 novembre 2010, dopo il c.d. periodo di vacatio legis, durante il quale la legge è rimasta in "attesa" di dispiegare i suoi effetti. Si tratta infatti di una lasso di tempo di minimo 15 giorni, o superiore se scritto nell'atto cui si applica (nel nostro caso sono 20 giorni), che decorre dalla data della pubblicazione in G.U.
Questo istituto temporale dovrebbe consentire la conoscibilità delle nuove leggi grazie, appunto, alla Gazzetta Ufficiale, fonte di cognizione ufficiale di tutti gli atti legislativi italiani.
La legge n.183 è un provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009/2013 in materia di lavoro; propongo qui di seguito una brave presentazione del testo.
Tale nuovo atto legislativo dovrebbe essere solo il primo passo che apre la strada verso una riforma dell'intera materia giuslavoristica (l'insieme del diritto applicabile ai rapporti di lavoro) che il Ministro del lavoro Sacconi è intenzionato a portare avanti. 
Non si tratta di un cambiamento radicale annunciato recentemente, bensì il logico svolgimento e proseguimento delle intenzioni riformatrici di illustri predecessori, quali Tiziano Treu e Marco Biagi, che con le "loro" leggi, rispettivamente del 1997 e 2003, iniziarono a "scompaginare" le tradizionali norme in materia di lavoro. Essi agirono in un contesto di crisi e crescita molto bassa e cercarono di superarlo con l'introduzione di nuovi tipi di rapporto di lavoro più flessibili, al fine di aumentare l'occupazione generale. Si iniziò quindi ad intaccare la  precedente legge del 1970, il caposaldo della disciplina intera: lo Statuto dei Lavoratori, contenente i diritti dei prestatori  tutti. In particolar modo tale legge introduceva diritti sostanziali per i lavoratori nei luoghi di lavoro, rendendo effettivi i precetti costituzionali generali, i quali in mancanza di idonee forme di esplicitazione ed esecuzione rimarrebbero "lettera morta".
Sacconi vuole, iniziando appunto con questa legge 183, proporre un nuovo testo unico della normativa in materia di lavoro, volto a riformare o meglio sostituire la vecchia legge 130/1970. Si tratta di una razionalizzazione e semplificazione delle disposizioni vigenti, circa 15mila, che si sono stratificate in 40 anni fino al 2010. Oggi, trovandoci di nuovo in un contesto di bassa crescita economica e di estrema difficoltà nel creare "maggiori e migliori posti di lavoro" -parole del Ministro- "bisogna assolutamente intervenire".
La riforma, senza dubbio necessaria, andrà studiata e trasposta in legge con evidente raziocinio, ossia tramite un giusto bilanciamento di interessi. Questa L.183/2010, portatrice di molte novità in ambiti svariati del diritto del lavoro, alcune delle quali positive, presenta tuttavia norme lesive di tutele nei confronti del lavoratore. E per un interessante e attuale approfondimento, di sbilanciamento a svantaggio del prestatore, rimando all'articolo del blog che commenta la nuova disciplina dell'arbitrato nel Collegato Lavoro 2010: Arbitrato nelle controversie in materia di lavoro.  

Collegamento alla Gazzetta Ufficiale n. 262 del 2010 contenente la legge 183: Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n.  262  del  9-11-2010

Collegamento al sito della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana www.gazzettaufficialeonline.it

Collegamento al portale di www.normattiva.it (banca dati online della quale abbiamo dato  QUI una presentazione e QUI una analisi degli obiettivi principali) post che contiene la nuova legge link al testo.

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