domenica 23 dicembre 2012

Proposte di modifica alla legge elettorale

Le speranze di modificare l'attuale legge elettorale sono state tante. Qualcuno ci ha creduto veramente e sembrava si trattasse solo di tempo e prima o poi si sarebbe cambiata,  cosi pensavamo tutti. Invece no. Eccoci di nuovo qui a parlare del c.d.Porcellum come strumento che a noi cittadini permette di esplicitare e concretizzare l'unico diritto/dovere che possediamo - il voto - per incidere indirettamente sul governo del nostro paese, per decidere chi lo dirigerà e di conseguenza le scelte che si faranno. 
In questo articolo vogliamo riassumere alcune delle proposte di modifica che sono state fatte, con la speranza che non vengano archiviate, ma siano semplicemente riposte in un cassetto non del tutto chiuso, per poterle all'occorrenza riprendere e mettere in atto. 
Alcuni slogans accompagnano le richieste di modifica, usati a volte come specchio per le allodole o come argomento per discutere sul niente.

mercoledì 12 dicembre 2012

Il percorso fino all'attuale legge elettorale

Prendendo spunto dalle sagge parole del docente di Diritto Costituzionale dell'Università Statale di Milano - Nicolò Zanon - proponiamo una breve analisi storica delle precedenti leggi elettorali e del bisogno di cambiamento di quella attuale. 
La scelta di una legge elettorale, come qualsiasi normazione positiva, risponde ad esigenze plurime che si manifestano nel contesto economico-sociale del paese ed in questo caso all'interno del più ristretto contesto politico. Sussiste infatti un'influenza reciproca tra sistema elettorale e sistema dei partiti: in base ad una precisa legge elettorale i partiti si costituiscono in un determinato modo (se vige il sistema proporzionale ad esempio si incentiva la nascita di un pluralismo di partiti) e viceversa, in base alla forma dei partiti esistenti si preferisce una legge idonea a garantire loro la spartizione dei seggi. Come ogni legge, anche quella elettorale altro non è che uno strumento, studiato e creato attraverso una democratica discussione bicamerale, durante la quale non sempre è la maggioranza a vincere o la minoranza a proporre modifiche, ma più spesso è il compromesso ad avere la meglio.

mercoledì 28 novembre 2012

Un nuovo articolo 140 della Costituzione

Nelle sale di tutti i cinema è stato proiettato di recente il film di Massimiliano Bruno "Viva l'Italia", la cui visione consigliamo a tutti per la leggerezza e semplicità con cui tratta moderni temi sociali. La prima e l'ultima scena del film sono girate all'interno di un teatro, in cui sta andando in scena uno spettacolo comico dedicato alla lettura della nostra Costituzione. Essa infatti viene descritta come opera letteraria la cui lettura può far scaturire ilarità e gioia. Al centro del palco c'è un bravissimo attore che funge da voce "fuori campo" all'intera storia, all'interno dei cui avvenimenti interviene ogni tanto per declamare questo o quell'articolo della Carta Costituzionale. Questa ha, nel film, la copertina di colore rosso pompeiano come il sipario alle spalle del narratore, e viene letta come fosse un copione teatrale, con cadenze e accenti da farla sembrare a tutti più comprensibile e accessibile. 

venerdì 16 novembre 2012

La "fiducia" dell'ordinamento negli individui



"Un criminale è un essere come gli altri, che in certe situazioni può diventare migliore nello stesso modo in cui voi e io possiamo, in date circostanze, diventare peggiori. Diamogli una possibilità. Non consideriamolo come un essere irreparabilmente nocivo, di cui bisogna sbarazzarsi a ogni costo. Quando il nostro corpo è ammalato non lo distruggiamo, cerchiamo di guarirlo. Perché dovremmo distruggere gli elementi malati della società, anziché curarli?"                                                                             Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
In effetti è questa, nelle parole semplici di un non giurista, il senso profondo di tutta l'evoluzione della concezione della pena all'interno della nostra cultura giuridica.

La rilevanza del fine rieducativo della pena e, quindi, non più del fine meramente retributivo del danno che l'autore di un fatto antigiuridico ha causato alla sua vittima e alla società intera, si vede bene se guardiamo alla storia e al progressivo venir meno della pena di morte. 

venerdì 2 novembre 2012

Hinting at Competition


Competition between undertakings in the market is one of the prominent subjects in all European legislation and therefore of Italian Law. 
At first, competition was regulated by the Treaty of Rome (1957), which considered mainly the most visible aspects and problems of the market, which were restrictive agreements and dominant positions. Then as economic integration between member states increased, the matter was more deeply discusses by the European authorities and national legislators. Currently competition is regulated by the Treaty of European Union (TEU) and the Treaty of Functioning of European Union (TFEU), after the last modifications brought about by Treaty of Lisbon (2009). 

giovedì 25 ottobre 2012

Il cloud computing per il 2.0 e i problemi giuridici da esso creati

Avevamo già parlato di “cloud” in passato evidenziando come all'interno della cornice tracciata da questo termine trovino collocazione alcuni dei problemi giuridici maggiormente in diffusione con i quali gli esperti di diritto dell'informatica debbono confrontarsi.
Ma che cosa è precisamente questo “cloud”? Come funziona dal punto di vista informatico? E quali sono, infine, i problemi di diritto che in concreto esso crea? Proveremo, in questo articolo, ad abbozzare una risposta a queste complicatissime domande, ovviamente senza pretese di esaustività.

Con il termine inglese cloud computing (traducibile in “nuvola informatica”) si indica un insieme di tecnologie che permettono al cliente, sfruttando un servizio offerto da un provider, di memorizzare, archiviare ed elaborare dati grazie all'utilizzo di risorse hardware e software distribuite in rete.

venerdì 12 ottobre 2012

Una metafora per spiegare il rapporto diritto-società

Il diritto, sia che venga considerato una scienza quale la fisica con le sue regole fisse, sia che venga immaginato come una forma d'arte quale la letteratura con le sue regole interpretative e critiche, è in ogni caso un prodotto dell'essere umano. La definizione di diritto, da non confondere con la mera legge, è sempre stata oggetto di dibattito nel corso della storia. 

Il modernismo giuridico degli inizi XX secolo, similmente all'Illuminismo, aveva fiducia nelle capacità della logica e della ragione umana di risolvere i problemi giuridici e sociali. Il diritto era considerato un sistema completo, formale e ordinato, capace di soddisfare i parametri dell'oggettività e della coerenza. Questo modo di pensare al diritto, anche detto formalismo giuridico, credeva in un sistema in grado di dare risposte logicamente corrette tramite l'applicazione di principi astratti e categorie generali ad ogni caso concreto. Il diritto era considerato inalterabile dal contesto sociale ed economico: acontestualizzato e avalutativo.

mercoledì 3 ottobre 2012

Perchè dobbiamo pagare le tasse?

Perché dobbiamo pagare le tasse? Una domanda che molti pongono a sè stessi o ad altri alla ricerca di una giustificazione della pressione fiscale che grava su ognuno di noi, ma che il più delle volte non riceve una corretta e sintetica risposta. In questo articolo cerchiamo di esplicitare il fondamento costituzionale delle imposte e il principio su cui esse si basano. A noi pare una risposta molto semplice, che non implica valutazioni politiche o personali; una risposta di buon senso e di uguaglianza, principi questi ultimi di cui la nostra Costituzione si fa portatrice, perchè nella sua concisione formale e autoritaria, in realtà racchiude ciò che di più ragionevole e sensato ci sia. Non diamo giudizi sul tipo di pressione fiscale, su come esse si estrinsechi, su cosa colpisca e soprattutto quanto fortemente gravi sul contribuente, ma ci soffermiamo solo sul suo principio giustificativo.

venerdì 28 settembre 2012

Gli arbitri devono essere indipendenti, terzi e imparziali come i giudici?


Abbiamo già avuto modo di soffermarci in qualche articolo sull'istituto giuridico dell'arbitrato, che offre la possibilità a due litiganti di affidare la decisione sulla controversia che li vede coinvolti (o su tutte le eventuali controversie future) a terzi arbitri privati in luogo della normale e fisiologica mobilitazione dell'apparato giurisdizionale dello Stato.
Interessante è notare come determinati istituti cardinali del nostro processo civile non siano di facile e sicura applicazione in corso di arbitrato, suscitando discussione fra gli interpreti, così come altri istituti assenti nel processo trovino invece terreno fertile per un loro utilizzo proprio nell'ambito del procedimento privato di arbitrato.
Esemplificativo sotto questo punto di vista, ossia sul differente approcciarsi di arbitrato e processo a certi istituti giuridici, è il tema della indipendenza e imparzialità di colui che deve giudicare; cercheremo, quindi, di approfondirlo brevemente.

giovedì 13 settembre 2012

Cosa si intende per sicurezza e standard di sicurezza informatica?


Il tema della sicurezza informatica, è diventato di stringente attualità, balzando all’attenzione di sviluppatori di software (ma anche giuristi), in seguito alla crescita esponenziale dell’uso di strumenti informatici e di internet da parte della collettività.
Ma che cosa si intende realmente con l’espressione “sicurezza informatica”?
Essa indica quel ramo specifico dell’informatica che si occupa delle misure in grado di assicurare all’utenza autorizzata l’accesso a tutti e soli i servizi previsti da contrattazione o regolamentazione amministrativa, nei tempi e nelle modalità previste in tali strumenti. Tale attenzione degli sviluppatori di software per gli aspetti di sicurezza nei programmi o nell’invio e ricezione di dati confidenziali o protetti, è la risultante della crescita nell’uso di strumenti informatici ed internet.

sabato 8 settembre 2012

La privacy a scuola: dieci regole dal Garante per la protezione dei dati personali

Nel nostro precedente articolo abbiamo parlato delle novità tecnologiche in arrivo sul piano della protezione dei minori davanti alla televisione ed, in particolare, del "parental-control". Oggi, proseguendo nel parlare di nuove tutele, vogliamo confrontarci con un recentissimo comunicato comparso sul sito web dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali che fornisce un decalogo di regole utili in tema di tutela della privacy nelle scuole.
Indirizzate, questa volta, non solo agli studenti (eventualmente minori) ma anche ai professori ed ai genitori queste regole hanno l'obiettivo di riassumere i contenuti dei provvedimenti adottati e dei pareri forniti dal Garante in tema di privacy nelle scuole, fornendo ai suoi destinatari uno strumento di semplificata consultazione e di utilità come promemoria a pochi giorni dall'inizio delle lezioni.
Intititolato "La privacy a scuola. Dai tablet alla pagella elettronica. Le regole da ricordare" il documento tocca vari temi scottanti: dalla necessità del consenso per la pubblicazione di vido e foto sui social network alla necessità di tutelare i ragazzi portatori di handicap in modo rafforzato, dall'utilizzo di tablet nelle classi all'uso delle foto di recite e gite scolastiche e così via.

lunedì 3 settembre 2012

Il "parental control": una censura privata segno di libertà e responsabilità

Sebbene agli occhi di tutti possa sembrare che il Governo Monti si occupi solo di salvare la nostra Italia dalla crisi economica in realtà incanala le sue energie anche in altri settori concernenti la vita quotidiana di tutte le famiglie italiane, tra cui quello delle reti televisive e della tutela dei minori.
In Italia vige in materia un codice di autoregolamentazione televisivo, legge n.122/2004, per cui sono le reti emittenti stesse ad autocensurarsi prima di mandare in onda un telefilm, un film o una trasmissione durante la fascia protetta (ore 07.00-22.30).
Lo scorso giugno, tuttavia, il Governo ha emanato un decreto legislativo, su delega del Parlamento, al fine di adeguare la legislazione italiana alle norme europee in tema di protezione dei minori davanti alla televisione. La ratio perseguita dal legislatore è stata quella di attuare un giro di vite sulla programmazione "oscena" e porre dei limiti più ferrei alle tv aumentando la tutela dei minori. 
Il provvedimento infatti elimina definitivamente la possibilità di inserire in un palinsesto televisivo (a qualsiasi ora della giornata) film vietati ai minori di 18 anni e programmi che possano nuocere gravemente allo sviluppo psicofisico dei minori inoltre il bollino rosso deve restare in onda per tutta la durata del programma e i film violenti e pornografici possono essere trasmessi solo dai canali a pagamento.

martedì 31 luglio 2012

Riflessioni sull'arbitrato giuslavoristico

La riforma del lavoro in Italia,su cui tanto si discute negli ultimi mesi, ha il macro obiettivo di rispondere a molte esigenze imminenti, tra cui quella di creare un nuovo assetto normativoorientato verso una prospettiva di crescita al fine di realizzare un mercatodel lavoro dinamico, flessibile e inclusivo. La riforma, così come è stataapprovata in Parlamento lo scorso 27 giugno, mira a ridistribuire più equamentele tutele dell’impiego. A questi fini si è previsto di modificare la disciplinadel licenziamento individuale con la previsione di un procedimento giudiziariospecifico per accelerare i tempi di risoluzione delle liti; rendere piùefficiente l’assetto degli ammortizzatori sociali; contrastare gli abusisull'utilizzo alcuni istituti contrattuali (es. ore di ferie, straordinari,permessi, ecc…) con evasione degli obblighi contributivi e fiscali; instaurarerapporti di lavoro più stabili, con rilievo prioritario al lavoro subordinato atempo indeterminato (forma comune di rapporto di lavoro); valorizzarel’apprendistato per l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro, promuovere lamaggiore inclusione delle donne e dei lavoratori ultracinquantenni nella vitaeconomica.

venerdì 20 luglio 2012

DIGITPA e le patenti intelligenti

Chi si ricorda la storiella della cicala e della formica alzi la mano.
Banale.
Mi viene in mente anche un’altra fiaba: parla di un sindaco che chiamò un famoso pifferaio per disinfestare la città dagli odiosi topi che gettavano il panico tra gli abitanti del piccolo borgo. Il sindaco decise poi di non corrispondere la somma pattuita al pifferaio per il suo lavoro e questo si vendicò.
Chi indovina il titolo vince un mappamondo.
Il punto è: perché non pagare il pifferaio? Quei soldi sarebbero stati ben spesi, visto che era indispensabile liberare la città dal rischio di epidemia. Fosse anche stata una “spesa pazza”, era necessaria.
C’è un’altra storia che vorrei farvi conoscere.

DigitPA è stato istituito dal d.lgs 30 giugno 2003 n. 196 art 176, all’interno del Codice della protezione dei dati personali. Si tratta di un ente pubblico non economico ed è quindi essenzialmente inserito in quelle strutture burocratiche che agiscono attraverso atti giuridici, si avvalgono delle entrate tributarie ed operano nei confronti dei terzi privati prevalentemente con provvedimenti amministrativi.

lunedì 16 luglio 2012

La nostra intervista ad AcademicInsight

Abbiamo recentemente risposto ad una interessante intervista da parte di "Academicinsight", blog nato dalla brillante inziativa del suo amministratore Gherardo Liguori, anch'egli studente di giurisprudenza.Gli abbiamo chiesto, di scriverci in poche righe di cosa si occupi il suo blog.

"Academicinsight è un "contenitore" di esperienze: da quelle universitarie extracurriculari (MOOT, Themis, MUN, Summer law school, etc. ), ad interviste a professionisti (75 di avvocati) e informazioni su associazioni studentesche (AIESEC, ELSA, Bocconi legal papers, BS.hive (startup), Jeme e Women in Business) che offrono stage o comunque possibilità di mettere in pratica lo studio teorico. Prossimamente saranno pubblicate anche collaborazioni e idee per la tesi. Tutto questo per arricchire sia il proprio CV sia la propria personalità e collegare il mondo universitario al mondo del lavoro!

lunedì 9 luglio 2012

Estorsione o minaccia: il disvalore dei reati dipende dalla sussistenza del profitto ingiusto

Partendo da una sentenza in data gennaio 2001 della Cassazione penale, numero 9348, vogliamo evidenziare quali difficoltà comporti la qualificazione giuridica di un fatto, di un comportamento umano. Nel caso concreto si discute se una determinata minaccia, effettuata con il mezzo aggressivo della pistola, da parte di un uomo nei confronti di una donna, nella specie una prostituta, integri il reato di estorsione o quello di minaccia.


Articolo 629, codice penale. Estorsione
c.1 Chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 516 a euro 2.065.

Articolo 612, codice penale. Minaccia.
c.1 Chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 51. 
c.2 Se la minaccia è grave... la pena è della reclusione fino a un anno e si procede d'ufficio.

Secondo la pubblica accusa essendo ravvisabile l'ingiusto profitto il reato da contestare è estorsione aggravata. La donna infatti, dopo esserle stata puntata contro la pistola, ha cessato di chiedere il pagamento della propria prestazione sessuale e l'indagato (in questo caso cliente) ha così evitato il pagamento della somma di denaro che la prostituta gli aveva chiesto. Secondo i giudici di merito e i giudici di legittimità l'ipotesi accusatoria è invece minaccia aggravata, con una evidente derubricazione del fatto, come si evince le cornici edittali di pena dei rispettivi reati. 

sabato 30 giugno 2012

Praha-Pankrac: viaggio dentro una prigione moderna

Per un articolo un po' diverso dal solito vi vogliamo raccontare brevemente quella che è stata una nostra esperienza di vita molto significativa che abbiamo avuto l'opportunità di sperimentare grazie all'Università che frequentiamo. E' bene sottolineare infatti che l'impostazione giornalistica della narrazione e il fatto che raccontiamo, forse per la prima volta su questo blog, un'esperienza vissuta sulla nostra pelle non comportano un troppo netto allontanamento dagli argomenti che siamo soliti trattare. 
L'esperienza di cui parlo è la visita al carcere di Pankrac a Praga, capitale della Repubblica Ceca, effettuata, insieme ad altri sudenti, lo scorso 11 Maggio.

Arrivando a piedi dal centro della città la struttura non si vede essendo al centro di un grande isolato sui cui lati sono erette altre costruzioni. L'ingresso è piuttosto piccolo, c'è una saletta d'aspetto e uno stretto corridoio con degli armadietti nei quali veniamo invitati a depositare telefoni, macchine fotografiche, oggetti di metallo e anche tutto ciò che non desideriamo portare all'interno. Ovviamente questo è solo il primo degli accorgimenti che servono a tutelare la riservatezza dei detenuti, la sicurezza della prigione e il segreto di Stato sulle strutture carcerarie.

lunedì 18 giugno 2012

Sperimentazione sul lavoro dei giudici contro il multitasking


Che i tempi della giustizia in Italia siano eccessivamente lunghi lo sanno anche i muri. Le cause di questa flemma procedimentale sono molte: l’eccesiva litigiosità delle parti e degli avvocati, le sentenze forse fatte male e facilmente attaccabili in sede di impugnazione, le troppe garanzie di difesa e contro difesa, le numerose udienze da compiersi prima di giungere alla fine del processo, il gravoso carico di lavoro degli uffici giudiziari, la mancanza di risorse in termini di strutture e di persone, e così proseguendo si potrebbe andare avanti. Molte le cause quindi, ma poche le soluzioni. O meglio, qualche idea ed espediente è stato inventato, ad esempio maggiori preclusioni processuali, la preliminare mediazione nel processo civile, sezioni "filtro" che valutano l’ammissibilità dei ricorsi (in Cassazione), sanzioni pecuniarie per lite temeraria e molti altri, ma non è abbastanza. Nulla infatti è stato ancora risolutivo del problema. 

sabato 2 giugno 2012

La similitudine giuridica: gli enti collettivi trattati come imputati persone fisiche

Anche una tra le più rigorose scienze, quale è il diritto, può ben scegliere di propria iniziativa di intaccare le sue certezze e scompaginare le più solide strutture, al fine di dar vita a qualcosa di nuovo e di talmente lontano da ciò che è sempre stato, da non poter essere categorizzato negli schemi precedenti. Quando occorre fornire delle risposte a nuove domande di giustizia e si presenta come impellente la necessità di un intervento statale, il legislatore ha tutti i poteri del caso per intervenire e come un mago far uscire dal cilindro uno spaurito coniglio bianco. Con il passare del tempo l'illegalità si cambia d'abito. Mutano i soggetti che la attuano, i veicoli con cui viene posta in essere e anche i suoi obiettivi. Il dovere di arginare le sacche di criminalità che invadono e pervadono un paese è in capo allo Stato, il quale ha da sempre il compito di predisporre nuove leggi che sappiano guidare la condotta dei propri cittadini e al contempo sanzionare chi viola le regole poste da esse. Di fronte quindi a fenomeni di criminalità dei c.d. colletti bianchi, di politiche aziendali volte all'illecito, non si poteva rimanere inerti. Dopo un invito da parte dell'Unione Europea a legiferare sul tema, il decreto legislativo 231 del 2001 è il risultato dei poteri magici del nostro legislatore. 

lunedì 28 maggio 2012

Mafia, prestanomi e riciclaggio: immissione di capitali illeciti nel mercato


Capita spesso sui giornali di leggere notizie di imprenditori indagati per essere prestanomi di organizzazioni mafiose ed, in quanto tali, accusati di finanziare le loro imprese con proventi derivanti da attività delittuose. Ci si chiede come funzioni questo meccanismo di finzione e perché se una attività di per sé lecita (ad esempio quella di una clinica sanitaria privata) se finanziata con soldi “sporchi” diventi, per questo unico motivo, illecita. Ovviamente essendo consapevoli delle numerose imprecisioni che commetteremo lungo la strada nonché delle peculiarità dei vastissimi esempi di casi concreti che impediscono di fornire una categorizzazione generale certa e assoluta del fenomeno, ci interessa affrontare questo argomento.

mercoledì 16 maggio 2012

Il multiculturalismo e la necessità del calamaio del legislatore

"Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro possibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra." (Gen. 11, 1-9)

lunedì 7 maggio 2012

Il licenziamento per giusta causa è legittimo quando il dipendente è stato trovato in possesso di hashish

Con la sentenza n.6498/2012 del 26 aprile scorso la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso di Unicredit Banca, ha dichiarato legittimo il licenziamento intimato dall'azienda ad un proprio funzionario per essere stato fermato e trovato in possesso di hashish dopo un controllo notturno delle forze dell’ordine. 
Il lavoratore aveva impugnato il licenziamento della banca, ma si è visto parte soccombente in primo grado davanti al Tribunale di Nuoro. In Appello a Sassari ha invece vinto la causa ottenendo anche la reintegrazione sul posto di lavoro allo sportello bancario. La Corte di secondo grado ha ritenuto eccessiva la sanzione del recesso del datore dal contratto di lavoro perché, seppure “la detenzione di sostanze stupefacenti non va condivisa”, una cosa è l’"uso personale" ed altra è lo "spaccio".

mercoledì 2 maggio 2012

Class action contro la Nutella: Ferrero condannata al risarcimento dei consumatori americani


Sempre per rimanere nel tema del nostro precedente articolo, riguardante le differenze tra la class action "all'americana" e quella italiana, ci interessiamo del recente caso riportato su molti giornali di una class action proposta da una madre americana contro la Nutella Inc., filiale statunitense della multinazionale italiana Ferrero, e da lei vinta con l'ottenimento di un risarcimento di 3 milioni di euro.

venerdì 27 aprile 2012

L'azione di classe ex art.140-bis codice del consumo: una questione di stile o di unione?


In California numerosi genitori hanno unito le loro istanze e lamentele in un’unica class action contro la nota azienda Apple, accusandola di aver spinto i loro figli a comprare, mentre usavano dei giochi scaricati e installati su Iphone e Ipad, nuove applicazioni a pagamento senza l'autorizzazione degli adulti. Questi giochi, o meglio detti “app esca”, venivano offerti gratuitamente e poi, durante il loro utilizzo, invitavano gli utenti (per lo più bambini) a comprare altre applicazioni a pagamento. Una volta inserite le credenziali per il download del gioco gratuito, l’utente poteva infatti installare o scaricare altro materiale per un quarto d’ora senza dover inserire nuovamente la password. È in questo intervallo di tempo che, sfuggendo al controllo dei genitori, i bambini avrebbero comprato nuove app piuttosto costose. Così un gruppo di genitori americani, dopo essersi visti recapitare conti salatissimi, ha fatto partire una pioggia di querele contro l’azienda di Cupertino.

lunedì 23 aprile 2012

La politica fiscale e i risultati statistici nei primi mesi del 2012

La lotta all'evasione in Italia è sempre al centro dell'informazione mediatica e, sembrerebbe negli ultimi tempi, anche dell'agenda politica del Governo. In questi giorni sono molti i temi di cui si discute riguardanti nello specifico le entrate tributarie. Da un lato la battaglia dell'opinione pubblica contro l'eccessiva pressione fiscale che si è raggiunta nel nostro paese (con tributi pagati mediamente dai "soliti" onesti) e, di risposta a queste istanze, la proposta del Governo di creazione di un fondo permanente dove confluiscano i proventi della lotta all'evasione in modo che possano essere utilizzati, successivamente, per allentare le morse del fisco. Dall'altro lato, proprio con riferimento ad una accentuazione della lotta contro gli evasori, il prossimo 30 Aprile sarà una data importante: sarà infatti il giorno in cui le norme sullo Spesometro pensate e approvate lo scorso anno giungeranno ad una prima applicazione pratica con l'obbligo per i commercianti di comunicare al Fisco i dati degli acquirenti per tutte le vendite di importo superiore ai 3600 euro effettuate negli ultimi sei mesi del 2011. Dati che serviranno per controllare, in modo comunque estremamente garantistico per il contribuente, chi dichiara meno dell'effettivo tenore di vita.

lunedì 16 aprile 2012

Mediaset.com: un "nome a dominio" conteso tra società

Di recente si è letto sui giornali che Mediaset ha ottenuto, nei confronti della società americana Fenicius Llc, l'inibizione all'uso del nome e del dominio "Mediaset.com" nonché di 1.000 euro di penale per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione di tale provvedimento, emesso dalla nona sezione del Tribunale Civile di Roma. I giudici hanno accolto il ricorso 1193/12 di Mediaset nei confronti della società americana imponendole, come detto, di cessare l'uso del dominio, la cui acquisizione è stata, secondo la società italiana, "compiuta con finalità di agganciamento del noto marchio Mediaset". In questo articolo cerchiamo appunto di ricostruire la vicenda e soprattutto di fornire qualche presupposto giuridico per interpretare il caso concreto.

mercoledì 11 aprile 2012

Il decreto "Semplifica Italia" come promotore effettivo di democrazia

Lo scorso 4 Aprile è stato approvato in via definitiva dal nostro Parlamento il decreto "Semplifica Italia", con un contenuto molto "ricco" e importante per tutti i cittadini e per le imprese: le norme che lo compongono hanno, infatti, lo scopo di semplificare la burocrazia e incentivare lo sviluppo di alcuni settori economici. Il Governo italiano nella figura del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patron Griffi, ha sponsorizzato l'avvenuta innovazione attraverso un chiaro opuscolo informativo delle principali "semplificazioni" attuate. Il presupposto di un proficuo funzionamento del nuovo sistema è, in primo luogo, una conoscenza dello stesso da parte dei destinatari, ossia i cittadini. Ricorda giustamente il Ministro come"per i cittadini e per le imprese conoscere le nuove norme sia essenziale per far valere i propri diritti". 

venerdì 6 aprile 2012

Tracce di diritto nel mito di Medea

"Medea" è il titolo di una tragedia di Seneca che ricalca la struttura e la trama dall’omonima opera teatrale di Euripide, esaltando al contempo gli aspetti drammatici, morali e vendicativi di una protagonista - donna e maga - colpita dal turbamento psicologico e dalla follia. Dolorosa è la storia raccontata e rappresentata sulla scena, di cui cerchiamo di ricostruire un breve riassunto. 
Giasone, figlio del re di Iolco, dopo l'usurpazione del trono del padre da parte dello zio, parte alla ricerca del vello d'oro per conto di quest'ultimo, che gli ha promesso di riconsegnargli il regno una volta in possesso di tale oggetto. Allora Giasone organizzata la famosa spedizione degli Argonauti inizia il suo viaggio con l'obiettivo del vello d'oro, una pelle di montone custodita dal re della Colchide, Eete, e protetta da un temibile drago. L'eroe giunto sul luogo, si accorge di dover superare una serie di prove impossibili, il cui esito positivo è prospettabile solo con l’aiuto di Medea, la figlia del re Eete.

martedì 3 aprile 2012

"Quarta generazione" delle telecomunicazioni: un traguardo ancora lontano!

L'Italia non è considerato, a ragione, un Paese all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, se raffrontato con quelli già industrializzati. L'ennesima riprova di questo la possiamo trovare in una recente vicenda che interessa da vicino almeno tutti i possessori di uno smartphone di ultima generazione. Mi riferisco al problema della liberalizzazione delle frequenze al fine di introdurre la tecnologia 4G per la navigazione tramite dati cellulare.
Differentemente da USA, Giappone, Australia, Corea, Paesi scandinavi, la "fourth generation" (4G)  di strumenti per la comunicazione mobile in Italia è ancora ben lontana dall'essere attuata soppiantando l'attuale 3G. In particolare, e per quello che in questo blog interessa, è una recente decisione del Tar Lazio che rischia oggi di rallentare ulteriormente la modernizzazione italiana.

venerdì 30 marzo 2012

Università fantasma: tra incubo e legalità

I fantasmi non esistono solo nei sogni ma anche nella realtà. Ma chi sono i fantasmi? Non si tratta solo di antenati o di paure recondite che ognuno di noi antropomorfizza; non si divertono ad essere “ghost” solo le persone fisiche ma, se ancora non lo sapete, anche le persone giuridiche. E molto ha colpito noi studenti universitari la notizia dell’esistenza di una università "fantasma", capace di pubblicizzarsi, laureare, essere pagata, ma in definitiva inesistente nella realtà.

lunedì 26 marzo 2012

Novità del governo tecnico per una maggiore effettività dell'art 41-bis

Dalla lettura dei quotidiani nei giorni passati abbiamo appreso la notizia sulle nuove intenzioni del nostro Guardasigilli che, dopo l’emanazione del decreto svuota-carceri n.211/2011 (analizzato in un nostro articolo linkato sotto), non diminuisce il suo ritmo lavorativo. Il governo, infatti, ha allo studio la possibile riapertura di luoghi detentivi come le isole di Pianosa e Asinara per i reati più gravi, come quelli previsti dal 41-bis. È stato proprio il Ministro della Giustizia Paola Severino ad annunciarlo, parlando nel corso di un'audizione presso la Commissione antimafia. Il Guardasigilli ha spiegato le motivazioni sull'opportunità di riaprire, previa idonee ristrutturazioni, gli istituti presenti presso le suddette isole che per la loro dimensione e la configurazione strutturale “si prestano al contempo ad accogliere un elevato numero di soggetti e a garantire tra gli stessi la massima separazione”. Secondo il parere del Ministro, il regime speciale previsto dall’articolo 41- bis dell’ordinamento penitenziario "è una misura efficace i cui risultati confermano la necessità che questa norma mantenga l’attuale conformazione ed ha un ruolo centrale per il contrasto alla criminalità organizzata"

mercoledì 21 marzo 2012

Qual'è la ratio del principio di autonomia della clausola compromissoria?

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L'arbitrato è un meccanismo di risoluzione delle liti contrattuali sempre più utilizzato e con il quale bisogna certamente confrontarsi nello studio del "processo" lato sensu inteso. Il motivo fondamentale del suo maggior utilizzo è dovuto al fatto che garantisce di pervenire ad una decisione con una celerità, ormai sconosciuta all'ordinario processo civile (si consideri una media di 2 anni per ottenere un lodo contro i 6 per una sentenza nel giudizio ordinario). Un grande motivo di ostacolo all'accesso generalizzato all'arbitrato è dato, per contro, dal suo costo ingente al punto che esso è, di solito, riservato ai rapporti fra imprese di grande valore commerciale. 
In linea generale, l'arbitrato è la scelta compiuta dalle parti in lite affinchè soggetti privati diversi dal giudice dello Stato la risolvano. Proprio dall'accordo delle parti trae legittimazione la possibilità che "altri" e non un magistrato giudichi sulla lite sancendo, con efficacia di sentenza, chi abbia ragione e chi torto. In particolare la cognizione e la decisione intorno al punto controverso sarà affidata ad un collegio arbitrale, composto di solito da tre membri nominati dalle parti stesse (o da terzi imparziali) secondo le regole stesse che le parti si sono date. La decisione degli arbitri si chiama lodo ed è oggi largamente equiparata ad una sentenza del giudice.

venerdì 16 marzo 2012

Il diritto alla vita familiare non è un diritto solo eterosessuale

C'è chi parla già, forse enfatizzandone eccessivamente la reale portata, di "sentenza storica". Certo è che quella emessa ieri dalla Corte di Cassazione sia una pronuncia caratterizzata da un forte grado di modernità. Infatti nel testo della sentenza si legge l'innovativo orientamento per cui l'ordinamento italiano attuale, integrato a livello primario dalle norme sulla CEDU, assicura alle coppie omosessuali la titolarità del "diritto alla vita familiare" nonchè quello di una sua tutela giurisdizionale "per far valere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata".
Letto così, come riportato dai giornali, può sembrare totalmente rivoluzionario rispetto al pensiero dominante nella nostra società. Si impongono quindi alcune precisazioni, la prima delle quali è una minima descrizione del fatto di vita quotidiana cui tale pronuncia afferisce. 

martedì 13 marzo 2012

La vita e la morte per il diritto

La nascita e la morte di un uomo sono eventi naturali che il diritto classifica come "fatti" e che prende in considerazione in numerosissime disposizioni. Escludendo la trattazione delle implicazioni giuridiche che tali fatti comportano, vogliamo incentrare l'attenzione sul rinvio che viene fatto dal diritto alle medicina, proprio per spiegare e constatare questi eventi biologici. Il diritto non sempre è autosufficiente, completo e autonomo, molti sono i campi in cui deve necessariamente "chiedere" l'ausilio di altre discipline tecniche e scientifiche, quali la medicina, la biologia, la chimica e molte altre.

giovedì 8 marzo 2012

I "contratti alieni" provengono da marte o sono figli della nostra terra?

I diritti dei paesi angloamericani (c.d. diritti di common-law) sono sorti alle loro origini come diritti non scritti, in cui l'assenza di una legislazione generale e astratta era compensata da una giurisprudenza molto sviluppata, creatrice del diritto per analogia e interpretazione. Le classificazioni giuridiche hanno tradizionalmente contrapposto a tali ordinamenti i diritti dei paesi romanisti (c.d. diritti di civil-law) caratterizzati invece da un diritto codificato e scritto, la cui fonte di produzione primaria era la legge. 
Questa basilare differenza è col tempo venuta meno (almeno per alcuni aspetti), poichè da una parte i paesi di common-law hanno legiferato e dato maggior importanza alle norme giuridiche scritte, mentre dall'altra i paesi di civil-law, di fronte all'inerzia di legislatori contraddittori e poco chiari, hanno ampliato gli interventi giurisprudenziali, in modo che da casi singoli e concreti si possano trarre o creare interpretazioni e applicazioni innovative del diritto. 

martedì 28 febbraio 2012

I media come catalizzatori di idee rivoluzionarie e strumenti di libertà

"Ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perché l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato... ma un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle… Ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore... le idee non amano. Non è di un'idea che sento la mancanza ma di un uomo" - 
Prologo del film V per Vendetta


"Buona sera, Londra. Prima di tutto vi chiedo di scusarmi per questa interruzione. Come molti di voi io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare (...) ho pensato che avremmo potuto (...)  sederci e fare due chiacchiere.
Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che (...) presto arriveranno gli uomini armati. Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. 

lunedì 20 febbraio 2012

Il decreto svuota-carceri: quali gli effetti auspicati nel breve e lungo periodo?

Il c.d. decreto legge svuota-carceri (d.l. 211 del dicembre 2011) è stato convertito in legge martedì 14 febbraio. Esso venne emanato per porre tregua ad un accanito dibattito attorno alle indecenti condizioni nei penitenziari italiani (le carceri avevano infatti un numero di "ospiti" pari al 150% rispetto alla loro capienza complessiva). Da mesi politici, rappresentanti di organizzazioni per i diritti civili e persino il Presidente della Repubblica portavano avanti la protesta, manifestando la necessità che il governo intervenisse urgentemente con qualche soluzione a tale sovraffollamento e ai suicidi sempre più frequenti fra i detenuti. Lo svuota-carceri fu la risposta del governo a tali sollecitazioni.
Dopo la sua emanazione il dibattito non si placò, ma si spostò sul contenuto del decreto stesso da molti (ad esempio esponenti della Lega Nord e Italia dei Valori) considerato "criminogeno" o non realmente capace di risolvere i problemi. All'opposto molte altre forze politiche nonchè il governo nella figura del Ministro della Giustizia Severino hanno invece difeso il provvedimento dalle accuse di essere un indulto generalizzato e sostenendo la sua necessità per il rispetto dei più elementari diritti alla salute e dignità umana dei detenuti.

giovedì 16 febbraio 2012

Il valore legale della laurea, perchè eliminarlo?


Il governo Monti sta discutendo su una riforma dell’università che potrebbe avere effetti assai rilevanti e particolarmente innovativi rispetto agli interventi succedutisi negli ultimi venti anni. Quattro sarebbero le questioni in discussione: 

- eliminazione del vincolo del tipo di studio per l’accesso ai concorsi pubblici,
- eliminazione del valore del voto di laurea nei concorsi pubblici,
- valutazione differenziata della laurea a seconda della qualità della facoltà/università di provenienza,
- eliminazione o riduzione del peso della laurea nei concorsi pubblici.

venerdì 3 febbraio 2012

Estradizione e mandato d'arresto europeo: alcuni aspetti processual penalistici della integrazione europea

Sono stati attuati negli ultimi anni una serie di importanti interventi normativi in materia processual penalistica volti ad introdurre nel nostro ordinamento istituti che favoriscano la collaborazione tra Stati membri dell'Unione Europea, abbattendo alcune delle molteplici barriere esistenti nella lotta alla criminalità. Sto parlando del mandato di arresto europeo e del mandato europeo di ricerca della prova. La loro introduzione in Italia è già avvenuta, per quanto riguarda il primo con la legge n.69/2005 mentre, per il secondo, dovrà avvenire presto, discendendo dall'obbligo di adempimento del nostro Stato per l'attuazione delle Decisioni Quadro 2002/584/GAI e 2008/978/GAI. A ben vedere anzi il termine per il recepimento di quest'ultima è già scaduto, esponendo il nostro paese a responsabilità verso l'Europa. 

mercoledì 18 gennaio 2012

I "Ragionevoli dubbi" di un libro, di un processo, di una vita


“Che facciamo, alla fine dei conti, nei procedimenti penali? Noi tutti, dico. Poliziotti, carabinieri, pubblici ministeri, avvocati, giudici? Tutti raccontiamo storie. Prendiamo il materiale grezzo costituito dagli indizi, lo mettiamo insieme, gli diamo struttura e senso in storie che raccontino in modo plausibile fatti del passato. La storia è accettabile se spiega tutti gli indizi, se non ne lascia fuori nessuno, se è costruita in base a criteri di congruenza narrativa. E la congruenza narrativa dipende dall’attendibilità delle regole di esperienza che utilizziamo per risalire dagli indizi alle storie che raccontano i fatti del passato. Storie che in un certo senso dobbiamo inventare”. 

mercoledì 4 gennaio 2012

Vietato sputare!


L'atto di sputare da semplice gesto di profonda maleducazione può essere sanzionato come un vero e proprio reato, così è stato deciso dalla nostra suprema Corte. La precisazione è arrivata con la sentenza n. 45924 del 9 dicembre 2011, nella quale la Cassazione con dovizia di particolari ha spiegato che sputare può configurare il reato previsto dall'articolo 639 del Codice Penale, che riguarda il deturpamento e imbrattamento di cose altrui, quando gli sputi sono intenzionali e finalizzati a imbrattare un determinato bene di altri.