giovedì 25 ottobre 2012

Il cloud computing per il 2.0 e i problemi giuridici da esso creati

Avevamo già parlato di “cloud” in passato evidenziando come all'interno della cornice tracciata da questo termine trovino collocazione alcuni dei problemi giuridici maggiormente in diffusione con i quali gli esperti di diritto dell'informatica debbono confrontarsi.
Ma che cosa è precisamente questo “cloud”? Come funziona dal punto di vista informatico? E quali sono, infine, i problemi di diritto che in concreto esso crea? Proveremo, in questo articolo, ad abbozzare una risposta a queste complicatissime domande, ovviamente senza pretese di esaustività.

Con il termine inglese cloud computing (traducibile in “nuvola informatica”) si indica un insieme di tecnologie che permettono al cliente, sfruttando un servizio offerto da un provider, di memorizzare, archiviare ed elaborare dati grazie all'utilizzo di risorse hardware e software distribuite in rete.

venerdì 12 ottobre 2012

Una metafora per spiegare il rapporto diritto-società

Il diritto, sia che venga considerato una scienza quale la fisica con le sue regole fisse, sia che venga immaginato come una forma d'arte quale la letteratura con le sue regole interpretative e critiche, è in ogni caso un prodotto dell'essere umano. La definizione di diritto, da non confondere con la mera legge, è sempre stata oggetto di dibattito nel corso della storia. 

Il modernismo giuridico degli inizi XX secolo, similmente all'Illuminismo, aveva fiducia nelle capacità della logica e della ragione umana di risolvere i problemi giuridici e sociali. Il diritto era considerato un sistema completo, formale e ordinato, capace di soddisfare i parametri dell'oggettività e della coerenza. Questo modo di pensare al diritto, anche detto formalismo giuridico, credeva in un sistema in grado di dare risposte logicamente corrette tramite l'applicazione di principi astratti e categorie generali ad ogni caso concreto. Il diritto era considerato inalterabile dal contesto sociale ed economico: acontestualizzato e avalutativo.

mercoledì 3 ottobre 2012

Perchè dobbiamo pagare le tasse?

Perché dobbiamo pagare le tasse? Una domanda che molti pongono a sè stessi o ad altri alla ricerca di una giustificazione della pressione fiscale che grava su ognuno di noi, ma che il più delle volte non riceve una corretta e sintetica risposta. In questo articolo cerchiamo di esplicitare il fondamento costituzionale delle imposte e il principio su cui esse si basano. A noi pare una risposta molto semplice, che non implica valutazioni politiche o personali; una risposta di buon senso e di uguaglianza, principi questi ultimi di cui la nostra Costituzione si fa portatrice, perchè nella sua concisione formale e autoritaria, in realtà racchiude ciò che di più ragionevole e sensato ci sia. Non diamo giudizi sul tipo di pressione fiscale, su come esse si estrinsechi, su cosa colpisca e soprattutto quanto fortemente gravi sul contribuente, ma ci soffermiamo solo sul suo principio giustificativo.