mercoledì 11 aprile 2012

Il decreto "Semplifica Italia" come promotore effettivo di democrazia

Lo scorso 4 Aprile è stato approvato in via definitiva dal nostro Parlamento il decreto "Semplifica Italia", con un contenuto molto "ricco" e importante per tutti i cittadini e per le imprese: le norme che lo compongono hanno, infatti, lo scopo di semplificare la burocrazia e incentivare lo sviluppo di alcuni settori economici. Il Governo italiano nella figura del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patron Griffi, ha sponsorizzato l'avvenuta innovazione attraverso un chiaro opuscolo informativo delle principali "semplificazioni" attuate. Il presupposto di un proficuo funzionamento del nuovo sistema è, in primo luogo, una conoscenza dello stesso da parte dei destinatari, ossia i cittadini. Ricorda giustamente il Ministro come"per i cittadini e per le imprese conoscere le nuove norme sia essenziale per far valere i propri diritti". 
 
Le modifiche sono avvenute nell'ambito di quattro macro-aree di intervento: semplificazioni per la PA, per i cittadini, per le imprese (anche agricole) e Pubblica Amministrazione digitale (quest'ultimo campo è quello la cui attuazione effettiva richiederà probabilmente maggior tempo, ma nel quale si sanciscono linee-guida molto importanti per la futura "informatica pubblica" e per la possibilità di accesso alle reti).
Rinviamo a tale esaustivo depliant (di cui troverete il link sotto) per le informazioni più dettagliate sul contenuto del "Semplifica Italia", mentre vorremmo soffermarci su quache punto che ci pare particolarmente significativo.

Un primo aspetto da considerare è, sicuramente, quello del risparmio: secondo le stime del Governo gli interventi porteranno ad un risparmio complessivo di circa 500 milioni di Euro (in realtà la cifra che traspare dovrebbe essere maggiore ma possiamo leggerla con minore ottimismo se teniamo  in considerazione il "fornitore interessato" di tali stime). Si tratta comunque di una cifra considerevole soprattutto se teniamo in considerazione che è un risparmio ottenuto, almeno sulla carta, a "costo zero" per il cittadino, ossia senza nuove tasse. Questo potrebbe non accadere nella realtà, almeno per quanto riguarda i necessari costi di implementazione delle nuove tecnologie che le Pubbliche Amministrazioni dovranno sostenere essendo le comunicazioni per via telematica il perno centrale del "Semplifica Italia".

Il primo aspetto da evidenziare è che molte delle disposizioni contenute nel decreto hanno avuto origine, in prima battuta, direttamente da segnalazioni e proposte di cittadini. Tali sono ad esempio la regola della scadenza dei documenti di riconosciemento nel giorno del proprio compleanno (per evitare di dimenticarsi di tale scadenza) o quella della introduzione di procedure di esenzione semplificate per i ticket sanitari per i malati cronici (in particolare è previsto che venga fissata, fin dal primo positivo accertamento della malattia, la durata della esenzione stessa che potrà essere più lunga di un singolo anno).
Ciò è stato reso possibile grazie all'attivazione del portale "Burocrazia, diamoci un taglio - Le tue idee per semplificare", dove le istanze dei cittadini sono state prima raccolte online e poi valutate. Queste nuove modalità di coinvolgimento democratico attraverso la rete (che abbiamo già altrove citato nei nostri post) sono sicuramente una delle più piacevoli novità che la tecnologia ci ha donato e sembra che ultimamente anche lo Stato, latamente inteso, cominci più frequentemente a dialogare con la gente attraverso questi mezzi. 
In questo caso specifico alcune delle proposte non sono rimaste vane ma sono state tradotte sulla carta in norme giuridiche dimostrando quanto non sia inutile sfruttare le possibilità di "farsi sentire". In tal senso ci è sembrato un aspetto positivo della genesi di questo decreto legge che meritasse un'esposizione.

Il link all'indirizzo su cui trovare il testo depliant con il riassuno dei contenuti principali del decreto "Semplifica Italia" lo potete trovare QUI
 
Collegamento ad un articolo del blog in cui si evidenziano le potenzialità delle nuove tecnologie addirittura come strumenti per abbattere regimi totalitari ed affermare le democrazia potete leggere: I media come catalizzatori di idee rivoluzionarie e strumenti di libertà 

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