domenica 23 dicembre 2012

Proposte di modifica alla legge elettorale

Le speranze di modificare l'attuale legge elettorale sono state tante. Qualcuno ci ha creduto veramente e sembrava si trattasse solo di tempo e prima o poi si sarebbe cambiata,  cosi pensavamo tutti. Invece no. Eccoci di nuovo qui a parlare del c.d.Porcellum come strumento che a noi cittadini permette di esplicitare e concretizzare l'unico diritto/dovere che possediamo - il voto - per incidere indirettamente sul governo del nostro paese, per decidere chi lo dirigerà e di conseguenza le scelte che si faranno. 
In questo articolo vogliamo riassumere alcune delle proposte di modifica che sono state fatte, con la speranza che non vengano archiviate, ma siano semplicemente riposte in un cassetto non del tutto chiuso, per poterle all'occorrenza riprendere e mettere in atto. 
Alcuni slogans accompagnano le richieste di modifica, usati a volte come specchio per le allodole o come argomento per discutere sul niente.
Ad esempio spesso si è sentito dire che "occorre ridare la scelta ai cittadini", semplici parole queste che esprimono l'esigenza di fondo volta a eliminare le liste bloccate del Porcellum, in cui i partiti senza trasparenza scelgono i loro candidati sulla base della loro "presunta" capacità di raccolta voti e non sulla base del merito. Tramite scelte opache all'interno di queste liste vengono inseriti nomi di persone non qualificate e non competenti: è questo forse il difetto più grande dell'attuale legge elettorale, la quale ha consentito ai partiti si sfruttare in modo poco dignitoso questa crepa del sistema, con un effetto domino e moltiplicatore degli errori. L'attuale disillusione dei cittadini e la bassissima considerazione dei politici da parte dell'opinione pubblica sono dovuti soprattutto a questo vuoto di competenza, di persone capaci e preparate che siano in grado di scegliere per noi. Si è proposto quindi il sistema delle preferenze, in base al quale i cittadini possano direttamente scegliere la persona che desiderano votare. Esistono due sistemi, quello delle preferenze plurime (all'interno di una lista chi vota può scegliere più nomi) e quello della preferenza unica, ma ambedue hanno radicato in sè il rischio della compravendita di voti in certe zone del paese. Vi è da aggiungere che il sistema delle preferenze avvantaggia solo quei partiti e in particolare quelle persone fisiche che si candidano, economicamente capaci di sostenere le migliori, le più vaste e più fastose campagne elettorali. Il sistema delle preferenze non è immune nemmeno dal rischio delle battaglie intra-partito, tra i soggetti che si contendono la vittoria. Tra le proposte di modifica si è parlato di un sistema di preferenze misto (anche con liste bloccate quindi) che porterebbe alla coesistenza di due categorie di parlamentari, da una parte quelli "eletti" con le preferenza, e dall'altra parte quelli "nominati" dalle liste.
 Un secondo obiettivo di modifica è rivolto alla rappresentanza di genere, con l'intento cioè di valorizzare maggiormente la rappresentanza del corpo elettorale, che per natura è diviso tra uomini e donne, anche all'interno del Parlamento. Le preferenze dovrebbero quindi essere date secondo le seguenti regole: o ad un solo soggetto, oppure se si vuole dare una doppia preferenza occorre darla una ad un uomo e una ad una donna (se vengono date due preferenze a due uomini o due donne, la seconda preferenza è nulla). Lo scopo è quello di creare un corpo parlamentare che meglio rispecchi il corpo elettorale e l'opinione maggioritaria è d'accordo con questi interventi di diritto positivo volti a dar spazio alle donne (altro esempio è il fenomeno delle quote rosa nei consigli di amministrazione delle società). Altri invece rimangono perplessi e affermano che nel fenomeno politico e di rappresentanza democratica quello che serve è votare per un interesse, per un ideale, per un partito specifico; non ha invece importanza il genere, il quale non può essere oggetto di differenziazione in parlamento. In altre parole, le scelte politiche non dipendono dal genere e non sono necessari strumenti per alterare il voto. 
Un ulteriore punto di interesse è il premio di maggioranza, che attualmente consiste nell'attribuzione del 55% dei seggi. Siccome alcuni partiti pensano di non riuscire a vincere le prossime elezioni propongono l'assegnazione di un minor premio - un premietto - alla maggioranza che vince, ma che non consenta a quest'ultima di governare. 
Altre modifiche minimali proposte sono rivolte all'eliminazione del premio di maggioranza al senato su base regionale (perchè diverso dal premio su base nazionale dato alla Camera), la soppressione anche delle pluri-candidature in diversi luoghi (a presidio di una dignità della politica) e la non raccolta dei voti sotto soglia (affinchè la maggioranza vincitrice non sia ricattata dalla minoranze più disparate).
Per quanto riguarda le tempistiche di una riforma, secondo alcuni la legge elettorale non andrebbe modificata prima delle elezioni, poichè sarebbe troppo un bersaglio per interessi diversi a causa del troppo forte coinvolgimento. Sarebbe invece più opportuno rivederla lontano dal voto, dopo le elezioni, ma quale maggioranza - salita al potere con la legge in vigore - sarebbe incline a cambiare quella stessa legge che le consente di governare?
Sull'argomento si innesta la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, secondo la quale una legge elettorale, in virtù di una sua sana nascita e successiva stabilità, andrebbe modificata un anno prima delle elezioni e non poco tempo prima, in cui è troppo alto in rischio di compromessi forzati per le troppe diverse e contrapposte esigenze in campo. 
In questi mesi si è anche posto un altro problema, sul se si possa fare una nuova legge elettorale con lo strumento del decreto legge, affidandola quindi nelle mani dell'ex governo tecnico. E' stato un costituzionalista a teorizzare questo escamotage, per ovviare all'inerzia del Parlamento e alle troppe conflittualità al suo interno. Non sembrano esserci ostacoli normativi a riguardo. Sussiste in legge ordinaria un divieto di decreto legge per la materia elettorale, ma questo non preclude che una successiva legge ordinaria possa abrogarlo implicitamente. L'articolo 72 della Costituzione invece stabilisce che  
"ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una Commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva... Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l'urgenza. Può altresì stabilire in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di legge sono deferiti a Commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari... La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi". 
Si esclude che possa essere votata in commissione deliberante una legge elettorale, ma questo non preclude che possa legittimamente farsi un decreto legge, la cui legge di conversione sottostarrà invece alla norma in  questione. La giurisprudenza della Corte Costituzionale sembra al contrario escludere la possibilità di modifica della legge elettorale tramite decreto legge, poichè non sussisterebbero i requisiti di necessità e urgenza richiesti dall'art. 77 della Costituzione. A decidere sarebbe per di più la sola maggioranza di governo, con esclusione delle minoranze, che non avrebbero alcuna voce in capitolo. 
In ogni caso tra qualche mese siamo chiamati al voto e molto probabilmente con l'attuale legge vigente. Per quel che ci è consentito, sfruttiamo questa nostra unica possibilità di democrazia diretta, votiamo. 

Il percorso fino all'attuale legge elettorale è l'articolo del blog precedente a questo, che bene illustra la nascita del c.d. Porcellum. 

Se vi è piaciuto l'articolo non dimenticate di aderire gratuitamente al feed di Leggendoci per rimanere sempre aggiornati sul nostro blog!   

Indietro alla pagina Temi giuridici

Nessun commento:

Posta un commento