mercoledì 28 novembre 2012

Un nuovo articolo 140 della Costituzione

Nelle sale di tutti i cinema è stato proiettato di recente il film di Massimiliano Bruno "Viva l'Italia", la cui visione consigliamo a tutti per la leggerezza e semplicità con cui tratta moderni temi sociali. La prima e l'ultima scena del film sono girate all'interno di un teatro, in cui sta andando in scena uno spettacolo comico dedicato alla lettura della nostra Costituzione. Essa infatti viene descritta come opera letteraria la cui lettura può far scaturire ilarità e gioia. Al centro del palco c'è un bravissimo attore che funge da voce "fuori campo" all'intera storia, all'interno dei cui avvenimenti interviene ogni tanto per declamare questo o quell'articolo della Carta Costituzionale. Questa ha, nel film, la copertina di colore rosso pompeiano come il sipario alle spalle del narratore, e viene letta come fosse un copione teatrale, con cadenze e accenti da farla sembrare a tutti più comprensibile e accessibile. 
La trama del film racconta di un politico italiano, descritto non per il suo lavoro o per i programmi del partito cui appartiene, bensì per i suoi vizi, quali le relazioni extraconiugali con giovani donne, le raccomandazioni che elargisce per parenti, conoscenti, amici, e le tangenti e mazzette che riceve, da quelle più futili a quelle più amaramente illegali. Nulla ci suona nuovo nel conoscere il personaggio del film, egregiamente interpretato da Michele Placido, perchè questi comportamenti, alcuni moralmente inidonei per chi ricopre cariche di prestigio e altri penalmente rilevanti, sono all'ordine del giorno in ogni quotidiano, anzi in ogni loro prima pagina. "Viva l'Italia" termina con un cambiamento radicale del protagonista, il quale, colpito da una grave malattia, riscopre la vita quotidiana all'interno della sua famiglia, e si ri-innamora della moglie e della vita intera. Rinnegando il suo passato sporco e corrotto, si dichiara pronto ad aiutare tutti coloro che vogliono sconfiggere l'attuale situazione politica, che nulla propone o migliora. 
Ma cosa c'entra la Costituzione in tutto cio'? Una risposta il film non la dà. Ma l'aver scelto alcuni suoi articoli come i ritornelli di una canzone è intuitivo della rilevanza che il regista voleva dare al loro contenuto. Gli articoli citati sono il numero 1, il 21, il 29, il 32. Essi sono legati ai temi della storia, tra i quali, il lavoro, la libertà di manifestazione del pensiero, la famiglia e la salute
Ma perchè decidere di raccontarli e spiegarli proprio con le poche parole della Costituzione italiana? L'articolo 1 enuncia:  
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"
In queste poche parole solenni sono concentrati molti diritti e concetti, di cui ogni cittadino deve essere consapevole. 
Il film si conclude con l'auspicio che venga prima o poi inserito un nuovo articolo alla fine della Costituzione, il numero 140, il cui contenuto non vogliamo svelare per non rovinarvi il finale del film. Credo però che ognuno di noi possa immaginarsi una nuova disposizione all'interno della quale inserire i propri desideri in merito al futuro. 
C'è chi vede la Costituzione come un copione teatrale, tale da poter essere declamata in un teatro e atta a far suscitare i brividi che l'acustica e il silenzio di un teatro creano. C'è inoltre chi vede la Costituzione come un breviario, ossia un riassunto di tutto quello che occorre sapere, da tenere sotto il proprio braccio per consultarlo all'occorrenza. Ognuno faccia di lei quello che vuole, la legga, la sussurri, la canti, la sottolinei, la interpreti. 
Le leggi, frutto delle esigenze momentanee, delle urgenze, della realtà economico-sociale e delle pressioni extra-nazionali vengono di continuo costruite e decostruite per essere utili nel momento storico in cui servono. Le parole della Costituzione invece, sebbene risalgano al vecchio 1948, permangono vive e reali come un tempo. Delle opere letterarie presentano il carattere dell'eternità e della fruibilità per ogni fine. 

Se vi è piaciuto l'articolo non dimenticate di aderire gratuitamente al feed di Leggendoci per rimanere sempre aggiornati sul nostro blog!    
Indietro alla pagina Law and Literature

Nessun commento:

Posta un commento