domenica 17 ottobre 2010

Proposte per rimediare alla lentezza della giustizia civile?

Uno spunto per ampliare il ragionamento che abbiamo iniziato in "Outsourcing: dalle aziende alle professioni giuridiche" ci è stato fornito da un articolo del quotidiano "La Repubblica" dell'11 ottobre 2010, sul costo della giustizia civile in Italia.
La tesi, riassunta brevemente, è che il giornalista Andrea Rustichelli sostiene che i passaggi macchinosi della giustizia civile italiana, con tempi che lievitano senza controllo, scoraggiano le imprese straniere. Secondo la Banca Mondiale siamo, in Italia, al 156mo posto su 181 quanto a tempi e costi del giudizio civile; ad esempio il recupero di un credito può richiedere da noi 1210 giorni e costare fino al 30% del preteso importo. Rischi questi dei quali le stesse aziende italiane fanno le spese in prima linea.
L'investitore straniero è disincentivato dai troppi riti, dalla variabile e comunque eccessiva durata dei processi e dai tempi di esecuzione delle decisioni.
I  principali studi legali, con clientela nazionale ed estera, non si stancano di sottolineare  e condannare questa anomalia italiana e tentano di richiamare l'attenzione delle istituzioni, avanzando proposte riformatrici di buon senso.
Tra le proposte che vengono avanzate c'è la possibilità di introdurre personale specializzato che coadiuvi i giudici, una gestione manageriale dei tribunali e una loro informatizzazione. Altri esperti del diritto auspicano una maggiore proporzionalità delle tariffe d'introduzione al giudizio al valore delle cause, che porterebbe ad un effetto deflattivo, dato che è prassi portare in giudizio anche cause infondate, dato la mancanza di sostanziali rischi di perdite economiche.
Con la speranza di occuparci ancora in futuro di questi temi caldi, oltre a ricordare le proposte su riportate, dobbiamo forse constatare una eccessiva formalizzazione e regolamentazione del sistema processuale come causa prima della sua inefficienza. Nuovi stimoli provenienti dal mondo della politica, dagli stessi addetti ai lavori, ma anche da chi si occupa di tutt'altro ve ne sono stati numerosi negli ultimi anni. Tuttavia le riforme continue degli ultimi dieci anni hanno "risolto" solo formalmente e non sostanzialmente i problemi, i quali, tra l'altro, se presenti in un settore si riflettono in un altro e viceversa. Efficaci correzioni in un mondo apportano benefici in un altro e cosi via...
In un processo osmotico e circolare qual è il nostro mondo specializzato si deve crescere e il diritto non deve astenersi da questo compito nel futuro.

Riportiamo anche il collegamento ad un articolo sul sito de "La Repubblica", che ripropone il pensiero del nostro Presidente della Repubblica Napolitano sull'argomento.

Riporto di nuovo il collegamento all'articolo "Outsourcing: dalle aziende alle professioni giuridiche" 


Per un ulteriore approfondimento sulle problematiche della giustizia civile vedi anche:
La giustizia civile: la "cenerentola" italiana?


Per un analisi dei possibili rimedi alla lentezza dei processi : Processi lunghi: troppi ritardi nei risarcimenti


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1 commento:

  1. "Tuttavia le riforme continue degli ultimi dieci anni hanno "risolto" solo formalmente e non sostanzialmente i problemi"

    Ma come??? Avvicinare la prescrizione accelera i processi!!!
    O forse no...

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