venerdì 28 gennaio 2011

La letteratura portavoce della dinamicità del "diritto"

Come può la letteratura servirsi del diritto rendendolo soggetto di un racconto, di un libro, di un testo teatrale o di una commedia?


Riprendendo il filo interrotto in un precedente articolo del blog, "La legge è un'opera of speaking and writing", in cui si è affrontato il tema della presenza dello stile letterario e della narrativa nel diritto, nei suoi atti giuridici e nelle menti dei giuristi, voglio ora parlare della situazione antitetica: la presenza del diritto nella letteratura.
L'approccio a questo tema ha come punto di partenza il testo narrativo. L'interesse millenario della letteratura nei confronti di tematiche giuridiche (avvocati, processi, indagini istruttorie, procedure, precedenti, codici e leggi) è davanti agli occhi di tutti. E gli esempi a riguardo sono molteplici.
L'insigne docente londinese di diritto John H. Wigmore è stato il primo, nel 1908, a individuare i diversi modi in cui il romanzo utilizza le tematiche giuridiche. Più di recente gli studiosi Weisberg e Kretschman hanno individuato più precisamente le quattro seguenti categorie:


1- opere letterarie in cui viene descritta estesamente una procedura giuridica, un dibattimento processuale o le indagini preliminari che portano al processo;
2- opere in cui, sebbene non venga descritto un procedimento giuridico formale, una delle figure centrali nell'intreccio o nella storia, anche se non sempre il protagonista, è un uomo di legge;
3- opere in cui un corpus specifico di leggi - spesso una singola norma o sistema procedurale - diventa un tema centrale;
4- opere il cui tema centrale è il rapporto tra l'individuo e la ricerca della giustizia.


Nella prima categoria ad esempio rientrano numerosi dei capolavori shakespeariani. Nella commedia "Il mercante di Venezia" prende corpo proprio una scena in tribunale con protagonisti Porzia, che si finge avvocato, e  l'usuraio Shylock.
Anche ne "I fratelli Karamazov" vi è una lunga descrizione di un processo. Al pari di altri grandi narratori europei, tuttavia, Dostoevskij esamina un aspetto affascinante della procedura penale descrivendo molto dettagliatamente un'istruttoria preliminare (episodi quindi precedenti al processo).
In molte opere letterarie, in effetti, gli uomini di legge si sforzano di utilizzare le loro qualità oratorie per trasformare una realtà in una storia, in una narrazione. E proprio in questi personaggi si estrinseca la voce del narratore, dello scrittore, che pagina dopo pagina porta il pubblico lungo una strada, abilmente costruita, proprio come procede un avvocato in un tribunale.


Mentre in tutte le opere che rientrano nella prima categoria gli uomini di legge hanno un ruolo importante nella vicenda, le opere della seconda categoria considerano tali personaggi nei loro rapporti con la realtà al di fuori delle aule giudiziarie. Esempi di letteratura moderna italiana sono sicuramente i romanzi di Carofiglio (magistrato, scrittore e senatore) di cui riporto, ad esempio, tre suoi libri sui casi dell'avvocato Guerrieri:  "Testimone inconsapevole", "Ad occhi chiusi", "Ragionevoli dubbi".  
Nel primo Guido Guerrieri, avvocato quarantenne, ricco di qualità ma nevrotico e da poco lasciato dalla moglie, assume la difesa di un giovane senegalese.  Nel secondo romanzo Guerrieri trova un rifugio sicuro in attesa del processo di una donna minacciata dal marito, da lei stessa denunciato. Nell'ultima opera un traffico di droga, un arresto e un avvincente viaggio nel sistema del processo.  In questi libri si è in compagnia di un avvocato dal fascino speciale, che viene seguito nella sua vita, nel suo lavoro e nei suoi pensieri anche al di fuori dell'aula di tribunale e di cui si riesce ad assaporare la mentalità e le logiche di ragionamento.


Passando alla terza categoria troviamo alcuni testi letterari che vertono su uno specifico corpus di leggi. Nell'"Antigone" di Sofocle, ad esempio, la protagonista deve confrontarsi con un editto reale che viola sostanzialmente il suo senso di giustizia e quello della comunità. Altro esempio a tutti noto è il primo capitolo de "I Promessi Sposi" di Manzoni, in cui l'autore si dilunga prolissamente nella descrizione delle grida spagnole, le leggi in vigore nel Seicento, proclamate in continuazione ma incapaci di rendere giustizia verso i deboli. In queste opere gli autori hanno riservato una ragguardevole quantità di spazio e di tempo narrativi a una determinata legge o a un complesso di leggi, sebbene le problematiche dei personaggi siano di natura essenzialmente extragiuridica.


La quarta categoria, infine, comprende una serie di opere in cui la tematica giuridica è presente in modo meno esplicito, ma che tuttavia sono incentrate sui problemi sollevati dal rapporto tra la legge e l'individuo o la società che essa si propone di tutelare. Ne "Il processo" di Franz Kafka descrive la figura di un uomo che si immerge anima e corpo in una procedura legale a seguito del suo arresto per un crimine non definito. Egli nutre una fiducia eccessiva nel sistema che lo giudica, che poi lo dichiarerà colpevole e l'attrazione che prova per le personalità e le procedure del tribunale finirà per distruggerlo. Una storia moderna paragonabile in parte alla situazione descritta in "Edipo re" di Sofocle, in cui il protagonista continua a cercare di stabilire la propria colpevolezza o innocenza di fronte alla legge, nella convinzione che solo la legge darà piena risposta al suo dilemma di uomo e di sovrano.
È d'obbligo menzionare, infine, "La divina commedia" di Dante Alighieri, che con le sue potenti riflessioni sulle implicazioni della giustizia umana e divina per tutti gli uomini, spicca come uno dei più importanti esempi di testo letterario in cui il tema della giustizia assume un ruolo centrale. 


La letteratura ha sempre trovato una fonte viva alla sorgente di pertinenza del giurista. Forse perché il diritto è un mondo complicato e intricato, ma soprattutto accattivante al pari della vita normale che si svolge al di fuori delle aule dei tribunali. Le vicende patologiche degli esseri umani sono ricche di emozioni che proprio la letteratura, e forse solo lei, riesce a cogliere e raccontare nel modo migliore.


Riporto il collegamento con il precedente articolo del blog che parla del tema inverso, cioè la presenza della letteratura nel diritto: "La legge è un'opera di speaking and writing"


Un post strettamente collegato utile per una maggior comprensione è "Giustizia letteraria o letteratura giudiziaria?"


Per un articolo che analizza da un'altra scena di diritto nei promessi sposi, con protagonisti Renzo e Azzecca-Garbugli, potete leggere: "Il tradimento è genetico"


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