lunedì 6 settembre 2010

Ascoltiamo gli antenati...

Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi (Cicerone).
Tutti noi abbiamo il diritto di votare per eleggere l'assemblea del popolo che fin dalle sue prime forme di vita, dalle sue origini, è sempre stata, e continua ad esserlo (almeno nei libri), simbolo della democrazia e della libertà...
Votiamo per governare indirettamente attraverso i nostri rappresentanti ai quali, per credo, per vicinanza di pensiero o, a volte, per immagine ci affidiamo. A loro consegniamo la libertà di decidere per noi, gli diamo il compito di governarci.
Da chi riceve questa, non facile, investitura ci aspettiamo che osservi, attuando le eventuali promesse, mettendo in atto i miglioramenti o introducendo le nuove, tanto agognate, riforme,  le varie clausole di quel contratto non scritto, tra cui in primo luogo il rispetto nei nostri confronti, sulle quali si fonda la fiducia che abbiamo in loro riposta.
Ma il tempo scorre, inesorabile, e possiamo, anche a gran voce, chiedere e richiedere che siano disposte nuove leggi o che siano diffuse e conosciute dal momento che esse stesse rappresentano quel "contratto" tra noi e lo Stato; un contratto che non smette mai di formalizzarsi, di esaurirsi e di evolversi creando un insieme di diritti e doveri, di interessi e potestà.
Nuovi comandi o divieti ci rendono forse un pò più "schiavi", limitandoci nell'arbitrio e nel nostro agire, ma, sicuramente, ci rendono anche più liberi di decidere da quale parte indirizzare i nostri comportamenti. 
La conoscenza di una legge, la sua conoscibilità e intellegibilità, permettono all'uomo di scegliere se seguirla o violarla. Possiamo decidere se essere cittadini ligi o rei, onesti o disonesti per la legge. Non è tanto la condivisione, quanto la cognizione che rende liberi di valutare tutte le ipotesi prima di fare la nostra mossa; come al gioco, sapere cosa rischiare.
Questa è la libertà che vogliamo. Essere informati, conoscere e decidere.

Per un articolo che sottolinea l'importanza di conoscere le leggi, vi consiglio l'interessante: "Normattiva: obiettivi perseguiti?"

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