Sebbene agli occhi di tutti possa
sembrare che il Governo Monti si occupi solo di salvare la nostra Italia dalla
crisi economica in realtà incanala le sue energie anche in altri settori
concernenti la vita quotidiana di tutte le famiglie italiane, tra cui quello
delle reti televisive e della tutela dei minori.
In
Italia vige in materia un codice di autoregolamentazione televisivo,
legge n.122/2004, per cui sono le reti emittenti stesse ad autocensurarsi
prima di mandare in onda un telefilm, un film o una trasmissione durante la
fascia protetta (ore 07.00-22.30).
Lo
scorso giugno, tuttavia, il Governo ha emanato un decreto legislativo,
su delega del Parlamento, al fine di adeguare la legislazione italiana alle norme
europee in tema di protezione dei minori davanti alla televisione. La
ratio perseguita dal legislatore è stata quella di attuare un giro di vite
sulla programmazione "oscena" e porre dei limiti più ferrei alle tv
aumentando la tutela dei minori.
Il
provvedimento infatti elimina definitivamente
la possibilità di inserire in un palinsesto televisivo (a qualsiasi ora della giornata) film vietati ai
minori di 18
anni e programmi che possano nuocere gravemente allo sviluppo psicofisico dei minori inoltre il bollino rosso deve restare in onda per tutta la durata del programma e i film violenti
e pornografici possono essere trasmessi solo dai canali a pagamento.
Vi è un’apertura sui film
vietati ai minori di 14 anni dalle 23.00 alle 07.00, fascia in cui
potranno essere trasmessi, ma sempre sotto il controllo dei genitori tramite il
parental control o anche detto filtro familiare. Si tratta di un
dispositivo, già in voga negli altri Paesi, che grazie ad un codice permette ai
genitori di bloccare i programmi che considerano nocivi per i propri figli,
oscurando il canale che si vuole impedire al bambino di vedere durante tutto il
giorno. Tale strumento è oggi diventato accessibile anche in Italia grazie
all’arrivo del decoder e delle tv di ultima generazione. Le c.d. “fasce
protette” durante le ore del giorno e quella della prima serata,
durante le quali le reti televisive non potevano proporre contenuti poco adatti
ai minori (es. un film con scene violente od una trasmissione con ragazze poco
vestite o con uso di un linguaggio colorito) non hanno più senso di
esistere.
Il
decreto, in altri termini, prevede che il network abbia libera
programmazione quando il televisore di casa è dotato di uno degli accorgimenti
tecnici (il parental control appunto) che bloccano la visione delle
trasmissioni inadatte a bambini ed adolescenti.
Molte le critiche sorte dopo l’emanazione di questo
decreto. Le associazioni
che tutelano i minori – tra cui
Moige (Movimento italiano genitori), Aiart (associazione spettatori onlus),
Copercom (coordinamento delle associazioni per la comunicazione) - protestano
affermando che, sebbene siano state inserite delle regole più restrittive, ora la responsabilità di valutare se un programma è adeguato a un bambino o
a un adolescente è tutta sulle
spalle dei genitori.
L’uso
nel passato della fascia protetta (per tutelare i minori) e la necessità di
stabilire degli orari di protezione a livello generale erano
imperativi per l’assenza di “accorgimenti tecnici”, quali il
parental control, che invece è azionabile all’interno di ogni singolo nucleo
familiare. Si elimina in questo modo un divieto, una censura, posto in via
generale verso tutti gli utenti e si lascia libertà a ciascuno di vedere o non
vedere quello che desidera, permettendo allo stesso tempo ai genitori di
usufruire di strumenti di tutela. Da tempo le tv ricordano
infatti che gli accorgimenti tecnici sono già arrivati in Italia e che la fasce
protette sono divenute inadatte, motivo per cui i canali devono essere lasciati
liberi di trasmettere programmi dai contenuti discutibili in qualsiasi orario.
Le
associazioni in difesa dei minori sostengono invece come, con l’alibi del
parental control, le emittenti possano scaricare tutta la responsabilità sulle
famiglie.
Se da un lato penso che l’educazione
dei minori sia uno degli argomenti più delicati e che maggiormente
necessita di essere preso in considerazione trattando di programmi
televisivi, dall’altro credo siano inutili delle critiche sterili che non considerino
l’evoluzione tecnologica e l’adeguamento a quanto già altri Paesi da molti anni
attuano. La tutela dei minori chiama in causa non solo il Governo ma anche la
responsabilità e l’impegno dei genitori. Il passo in avanti è che con
questo filtro familiare le famiglie avranno il potere di consentire o meno la
visione di un programma, al di là del semplice cambio del canale. Se un
genitore non vuole che il proprio figlio passi la giornata a seguire
"tronisti e liti tra naufraghi vari", un codice gli permetterà di
essere al sicuro anche quando non è in casa. Grazie al parental control saranno
i genitori a decidere, e non più il palinsesto e così le famiglie
potranno avere la certezza di cosa entra nelle loro case. Purtroppo questa
innovazione non è ancora molto conosciuta in Italia e coloro che si oppongono
al decreto, tra cui le associazioni a tutela dei minori, adducono questo motivo
per intaccare l’efficacia del provvedimento. Indubbiamente molte persone non
hanno dimestichezza con questi apparecchi, eppure il cellulare, il personal
computer, gli smartphone abbiamo tutti imparato ad usarli! Forse sarebbe
opportuno che si iniziasse a promuovere questo dispositivo invece di
criticarlo.
Sempre in tema di tutele dei minori, questa volta rispetto al diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali nelle scuole, potete leggere: La privacy a scuola: dieci regole dal garante per la protezione dei dati personali
Sempre in tema di tutele dei minori, questa volta rispetto al diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali nelle scuole, potete leggere: La privacy a scuola: dieci regole dal garante per la protezione dei dati personali
Se vi è piaciuto l'articolo non dimenticate di aderire gratuitamente al feed di Leggendoci per rimanere sempre aggiornati sul nostro blog!
Indietro alla pagina Forse non sapevate che
Nessun commento:
Posta un commento