Abbiamo già avuto modo di soffermarci in qualche articolo sull'istituto giuridico dell'arbitrato, che offre la possibilità a due litiganti di affidare la decisione sulla controversia che li vede coinvolti (o su tutte le eventuali controversie future) a terzi arbitri privati in luogo della normale e fisiologica mobilitazione dell'apparato giurisdizionale dello Stato.
Interessante è notare come determinati istituti cardinali del nostro processo civile non siano di facile e sicura applicazione in corso di arbitrato, suscitando discussione fra gli interpreti, così come altri istituti assenti nel processo trovino invece terreno fertile per un loro utilizzo proprio nell'ambito del procedimento privato di arbitrato.
Esemplificativo sotto questo punto di vista, ossia sul differente approcciarsi di arbitrato e processo a certi istituti giuridici, è il tema della indipendenza e imparzialità di colui che deve giudicare; cercheremo, quindi, di approfondirlo brevemente.