Per un articolo un po' diverso dal solito vi vogliamo raccontare brevemente quella che è stata una nostra esperienza di vita molto significativa che abbiamo avuto l'opportunità di sperimentare grazie all'Università che frequentiamo. E' bene sottolineare infatti che l'impostazione giornalistica della narrazione e il fatto che raccontiamo, forse per la prima volta su questo blog, un'esperienza vissuta sulla nostra pelle non comportano un troppo netto allontanamento dagli argomenti che siamo soliti trattare.
L'esperienza di cui parlo è la visita al carcere di Pankrac a Praga, capitale della Repubblica Ceca, effettuata, insieme ad altri sudenti, lo scorso 11 Maggio.
Arrivando a piedi dal centro della città la struttura non si vede essendo al centro di un grande isolato sui cui lati sono erette altre costruzioni. L'ingresso è piuttosto piccolo, c'è una saletta d'aspetto e uno stretto corridoio con degli armadietti nei quali veniamo invitati a depositare telefoni, macchine fotografiche, oggetti di metallo e anche tutto ciò che non desideriamo portare all'interno. Ovviamente questo è solo il primo degli accorgimenti che servono a tutelare la riservatezza dei detenuti, la sicurezza della prigione e il segreto di Stato sulle strutture carcerarie.