Il problema delle mutilazioni
genitali femminili (MGF) si è imposto, in tempi piuttosto recenti,
all'attenzione della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che l'ha
elevato a tema sanitario di interesse mondiale, fornendo classificazioni per
inquadrare il fenomeno. Esso è anche sempre più sentito in Italia,
soprattutto per via della crescente immigrazione di popoli culturalmente differenti.
Le MGF sono lesioni
personali sulle donne, praticate in età differenti
(infanti-bambine-adolescenti), a seconda delle tradizioni nei vari Paesi, e con
tecniche diverse.
Sono una pratica molto risalente nel tempo, attuate da secoli in molte comunità
africane (in Egitto ci sono riscontri addirittura su certe mummie), con
giustificazioni culturali. La donna che non viene sottoposta a tali trattamenti
viene infatti emarginata dalla sua comunità e non è "appetibile" come
sposa.
E' importante sottolineare,
per non fare confusione, che le MGF sono una pratica che nulla ha a che vedere
con la religione islamica, infatti nessun versetto coranico o altre fonti
prevedono la necessità o l'opportunità di tali pratiche. Esse sono frutto di
una antica tradizione culturale.