In
questo periodo la politica e l’economia sembrano aver costituito un binomio
inscindibile. Ma ci si chiede se sia la prima al servizio della seconda o la
seconda gestita dalla prima? Evitando di rispondere a un tal interrogativo,
vogliamo far notare invece, come nel mezzo di queste due "prime donne" - la politica e l'economia - compaia una figura
maschile quale unico strumento utilizzabile per dar vita e concretezza sia all'una che all'altra: il diritto. Solo con provvedimenti, leggi
o manovre si plasma la realtà, si modifica la situazione sociale e si cerca di
sfuggire alla crisi. Sarebbe quindi più opportuno parlare non di una coppia, bensì di un trio
affiatato, dove le donne (facendo riferimento solo ai generi dei sostantivi), che
si trovano in maggioranza, spesso litigano e discutono animatamente, e
per questo hanno bisogno di un terzo "super partes" che dia loro una via
da seguire.
lunedì 28 novembre 2011
lunedì 21 novembre 2011
Nuove etichette alimentari dall'Europa
Da martedì scorso 22 Novembre 2011 sono in vigore le nuove norme per il contenuto e la forma delle etichette sugli alimenti e bevande. E' stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea un Regolamento che tratta proprio questi temi. L'atto normativo citato rientra tra quelli che l'Unione Europea può emanare ed è direttamente efficace e vincolante all'interno degli ordinamenti degli Stati membri. Ma perché l'Unione Europea si interessa delle etichette, quali valori possono esserci dietro ad una così piccola struttura?
sabato 19 novembre 2011
Il fallimento di Lele mora e le coordinate giuridiche
Per capire i presupposti di determinate dichiarazioni di fallimento e per riuscire, successivamente, a seguire lo svolgimento dei processi che nascono è necessario fare riferimento alle basi normative presenti negli articoli di legge. E così, anche per comprendere e ragionare individualmente su accadimenti che i giornali spesso trattano senza scendere nei particolari ed esulando dalle fondamenta codicistiche occorre avere qualche nozione di diritto. Ebbene in questo articolo tratteremo un caso concreto di dichiarazione di fallimento - il crac delle società e dell'agente dei vip Lele Mora - cercando di ancorarlo a precisi riferimenti giuridici.
lunedì 14 novembre 2011
Attenzione alla traduzione degli atti processuali
Una parte ben specifica del codice di procedura penale, nello specifico il Titolo IV del Libro II, è dedicata alla disciplina della traduzione degli atti processuali.
L' articolo 143 cpp, rubricato "nomina dell'interprete", al comma 1 recita:
"L'imputato che non conosce la lingua italiana ha diritto di farsi assistere gratuitamente da un interprete al fine di potere comprendere l'accusa contro di lui formulata e di seguire il compimento degli atti cui partecipa. La conoscenza della lingua italiana è presunta fino a prova contraria per chi sia cittadino italiano".
Tale disposizione ha recepito norme e principi di diritto internazionale presenti nella Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) all'articolo 6 e nel Patto Internazionale dei diritti civili e politici (P.i.d.c.p.) all'articolo14, ma inseriti anche nella nostra Costituzione. Infatti l'articolo 111, comma 3 insegna che:
"Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato... sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo".
Il diritto romano antico era un diritto di common law?
Il diritto dell'antica Roma mostra svariati esempi di come la
giurisprudenza (intendendo con questo termine l'insieme delle sentenze dei giudici e gli orientamenti che si formano col tempo) possa svolgere un'opera fondamentale nell'evoluzione di un ordinamento giuridico. Il diritto dei Quiriti (così si chiamavano gli antichi romani)
aveva un numero relativamente esiguo di istituti mentre le
fattispecie nuove - esigenti una regolamentazione giuridica - erano sempre
maggiori man mano che la società si ingrandiva e sviluppava. Una prima
soluzione sarebbe stata quella di emanare leggi scritte che regolassero
le nuove situazioni. Questa (più simile al "nostro" modo di fare diritto)
non fu la soluzione prevalente all'epoca, bensì il diritto romano nella sua
età più fiorente fu un diritto non scritto che si evolveva internamente
attraverso interpretazioni giurisprudenziali. I pochi istituti che
c'erano venivano utilizzati per scopi differenti rispetto a quelli per
cui erano stati introdotti, senza che ne venissero creati di nuovi. Vediamo un esempio che, meglio delle parole, può chiarire quanto abbiamo
scritto.
venerdì 11 novembre 2011
Un click per divorziare a Londra: una privatizzazione possibile?
Da
Londra arrivano ogni settimana notizie davvero particolari, riguardanti scelte
politiche e iniziative del primo ministro inglese David Cameron che colpiscono
per atipicità e stranezza. Dal questionario per censire la felicità dei suoi
cittadini, all’abolizione delle auto blu per i politici (“tutti in bicicletta”
ha detto Cameron), all’ultima novità sul divorzio proveniente dal Ministero
della giustizia britannico. Si tratta di una proposta a dir poco rivoluzionaria, volta ad
eliminare i tribunali in caso di procedimento per la separazione tra i coniugi, che si si inserisce in quel
fenomeno di privatizzazione degli istituti del diritto di famiglia che da tempo si sta
espandendo in Europa.
mercoledì 9 novembre 2011
L'ideale di libertà della Rivoluzione francese e la legge per farlo diventare eterno
"Fra il forte e il debole, tra il ricco e il
povero, tra il padrone e il servitore è la libertà che opprime, è la legge che
affranca" - H.D. Lacordaire
Da corti ed estrapolati aforismi non sempre si riesce a cogliere il vero obiettivo di chi lo scrisse ed andare a scorrere la biografia dell’autore serve indubbiamente per farsi una più completa visione. Conoscere la storia di grandi uomini permette di riflettere sull’evoluzione del pensiero umano e apprenderne le scelte di studi e di vita può fornire stimolanti esempi a noi contemporanei.
venerdì 4 novembre 2011
Zoomafie e internet come luogo di criminalità
Con il termine "zoomafie" ci si riferisce, nel linguaggio giornalistico e in senso lato, a tutti quei comportamenti illegali che hanno ad oggetto lo sfruttamento o l'uccisione di animali al fine di conseguire un profitto economico. Possono appartenere alla categoria una serie variegata di situazioni che vanno dal commercio illecito di pellicce alle scommesse sulle corse illegali.
mercoledì 2 novembre 2011
La proprietà intellettuale è un diritto individuale o una conoscenza condivisibile?
La “proprietà
intellettuale” (o
"industriale") sta ad indicare il sistema di norme
giuridiche volte alla tutela dei beni immateriali, di rilevanza
economica, frutto dell'attività creativa ed inventiva umana. Tra
questi beni troviamo i segni distintivi dell'azienda (ditta e
insegna), il marchio (diritto dei marchi), le opere dell'ingegno
artistiche e letterarie (il diritto d'autore), le invenzione
industriali, i modelli di utilità e i disegni (rientranti tutti nel
diritto dei brevetti).
La
prima denominazione di proprietà accompagnata dall'aggettivo
intellettuale (intellectual property, abbreviata IP) è
oramai sostituita dalla più moderna terminologia di "proprietà
industriale" in
virtù degli oggetti squisitamente contemporanei cui fa
riferimento, quali l'opera dell'ingegno, invenzione, marchio, brand,
design.
Forte
è il conflitto teorico tra i concetti relativi alla proprietà in
senso più classico
(cioè quella relativa ai beni materiali, ereditata dal diritto
romano) e la proprietà di cui trattasi, disciplinata nel nostro
ordinamento giuridico dal Decreto
Legislativo n. 30 del 2005
(Codice della Proprietà Industriale o c.p.i.),
un testo unico che raccoglie tutte le norme attinenti al campo
dei brevetti e dei marchi. Resta fuori da questa opera di
codificazione la normativa sul diritto d'autore, il cui riferimento è
ancora la legge n. 633
del 1941, con le
successive modifiche.
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